Jean de Florette - Di Claude Berri (1986)
Manon des sources - Di Claude Berri (1986)
Giudizio sintetico: si possono vedere (3,5/5)
1 A metà degli anni 1920, in un piccolo villaggio immaginario in Provenza perso nella macchia, Les Bastides Blanches, Ugolin torna dal servizio militare. Questo giovane contadino ha un sogno: guadagnare soldi coltivando garofani. Suo zio, César Soubeyran, noto come "Papet", è un vecchio scapolo pronto a tutto in modo che suo nipote abbia successo e si sposi, in modo che il suo nome venga trasmesso: Ugolin è l'erede unico. Il successo di questi progetti richiede una fonte d'acqua sul terreno che sarà scelto, un bene estremamente prezioso. La "Ferme des Romarins" sarebbe perfetta.
2 Ugolin Soubeyran prospera grazie ai trucchi realizzati da lui e suo zio, anni fa, contro Jean de Florette, per l'acquisto del terreno. Manon, la figlia di quest'uomo non amato neppure dagli altri locali, aveva dieci anni quando la sua famiglia si trasferì. Da allora è diventata adulta. Ora vive come un eremita sulle colline circostanti, sua madre è tornata a vivere in città. Evita il più possibile il contatto con gli abitanti del villaggio, il che è facile perché è diventata una pastorella.
Coppia di film considerati fondamentali per il cinema francese, tratti dal dittico dello scrittore Manuel Pagnol. Una parabola, a tratti pure divertente, in realtà molto tragica, sulla cattiveria dell'essere umano e sulla vendetta. Un cast di altissimo livello, con giovanissimi Depardieu (nel primo film), Auteuil (in entrambi) e Beart (nel secondo), quest'ultima mozzafiato nella sua bellezza selvaggia.
Pair of films considered fundamental for French cinema, taken from the diptych of the writer Manuel Pagnol. A parable, at times even funny, in reality very tragic, about the evil of the human being and revenge. A cast of the highest level, with very young Depardieu (in the first film), Auteuil (in both) and Beart (in the second), the latter breathtaking in her wild beauty.
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