Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Diversi anni dopo aver trascorso quattro anni in prigione per spaccio di droga, durante i quali ha studiato economia aziendale e si è sposato, il curdo-tedesco Nuri Şekerci vive felicemente con la moglie tedesca, Katja, e il loro figlio di sei anni, Rocco. Un giorno, Katja accompagna Rocco nell'ufficio di Nuri, una piccola agenzia di viaggi di Amburgo, per passare il pomeriggio con un'amica. Uscendo, avverte una giovane donna bionda che lascia la sua nuova bicicletta davanti al negozio che le verrà rubata se non la chiude a chiave. Quando Katja ritorna quella notte, trova la strada bloccata dopo che una bomba è esplosa, uccidendo Nuri e Rocco. Sconvolta, Katja racconta alla polizia della donna con la bicicletta e arriva a credere che l'attacco sia opera di neonazisti.
Tradotto in inglese con In the Fade (e con Oltre la notte in Italia) e non letteralmente, perché ispirato all'omonimo pezzo dei Queens of the Stone Age, visto anche che il leader, Josh Homme, ha scritto la colonna sonora, questo film di Akin non è male, ed è sorretto da una splendida Diane Kruger. Elaborato, pacato, perfino riflessivo, ci conferma una svolta nell'approccio del regista: ancora crudo, reale, ma probabilmente più pacificato. Interessante, con dei difetti.
Translated into English with In the Fade and not literally from German (Out of nowhere), because it was inspired by the homonymous track by Queens of the Stone Age, also given that the leader, Josh Homme, wrote the soundtrack, this Akin's film not bad, and is held up by a gorgeous Diane Kruger. Elaborate, calm, even thoughtful, it confirms a turning point in the director's approach: still raw, real, but probably more pacified. Interesting, with flaws.
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