Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Maik Klingenberg, 14 anni, proviene da una casa di famiglia benestante ma disfunzionale a Marzahn, una parte della Berlino orientale. A scuola è un outsider, motivo per cui all'inizio delle vacanze estive non viene invitato alla festa di compleanno della reginetta di bellezza Tatjana Cosic per la quale ha segretamente una cotta. Sebbene per la maggior parte dei suoi compagni sia considerato noioso, una delle poche volte in cui si distingue in classe è il momento in cui legge un saggio in classe durante l'ora di tedesco; il saggio parla di sua madre alcolizzata con apertura sorprendente ma amorevole. L'insegnante è inorridito, i suoi compagni di classe ridono di lui e da quel momento in poi lo chiamano psicopatico. Anche il nuovo compagno di classe Andrej Tschichatschow (Tschick in breve), un rimpatriato dalla Russia poco comunicativo, che a volte si presenta apertamente ubriaco a lezione, è un outsider ed anche lui è escluso dalla festa di compleanno di Tatjana.
Tratto dal romanzo omonimo Tschick, un libro che in Germania ha avuto un grande successo, scritto da Wolfgang Herrndorf (morto suicida a 48 anni), un film leggero, divertente e spensierato da parte di un regista che è riuscito a darci, con i suoi film, un ventaglio molto ampio di emozioni. Mi ha ricordato il suo Im Juli, che però veniva da una sua idea, e mi ha fatto divertire con delicatezza e perfino un po' di nostalgia.
Based on the novel of the same name Tschick, a book that was a great success in Germany, written by Wolfgang Herrndorf (who committed suicide at 48), a light, fun and carefree film by a director who managed to give us, with his film, a very wide range of emotions. He reminded me of his Im Juli, which however came from an idea of him, and he made me amused with delicacy and even a little nostalgia.
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