Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Nel 1968, il piccolo criminale di 19 anni William O'Neal viene arrestato a Chicago dopo aver tentato di rubare un'auto fingendosi un ufficiale federale. Viene avvicinato dall'agente speciale dell'FBI Roy Mitchell, che si offre di far ritirare le accuse di O'Neal se accetta di lavorare sotto copertura per l'FBI. O'Neal viene incaricato di infiltrarsi nella sezione dell'Illinois del Black Panther Party (BPP) e nel suo leader, Fred Hampton. O'Neal inizia a crescere vicino a Hampton, che lavora per formare alleanze con bande rivali e bande di milizie mentre estende la portata e l'influenza della comunità attraverso il programma Free Breakfast for Children (Colazione gratuita per bambini) del BPP. Le persuasive capacità oratorie di Hampton alla fine aiutano a formare la multirazziale Rainbow Coalition insieme alla Young Lords e alla Young Patriots Organization. Hampton si innamora anche di Deborah Johnson, un altro membro del BPP. O'Neal inizia a trasmettere informazioni a Mitchell, che in cambio lo risarcisce con del denaro.
Il giovane regista con all'attivo solo un lungometraggio misconosciuto risalente al 2013, si assume una grossa responsabilità, scegliendo di raccontare uno spaccato di storia statunitense recente, legata al razzismo istituzionale, ma si dimostra ampiamente all'altezza. Il cast è vasto (talmente vasto, pensate, che i due protagonisti sono stati entrambi candidati all'Oscar, ma nella categoria miglior attore non protagonista), ben scelto e tutto all'altezza nonché ben diretto, ma, visto che molti critici hanno avvicinato la storia ed il film a The Trial of the Chicago 7 dell'anno precedente (anche perché la produzione è Netflix per entrambi), personalmente questo film mi ha esaltato meno. Probabilmente è un'impressione totalmente soggettiva, perché Judah and the Black Messiah è stato candidato a 6 Oscar e ne ha vinti 2.
The young director with only one not so well known feature film dating back to 2013, takes on a great responsibility, choosing to tell a cross-section of recent US history, linked to institutional racism, but proves to be largely up to it. The cast is vast (so vast, you think, that the two protagonists have both been nominated for an Oscar, but in the category of Best Supporting Actor), well chosen and all up to it as well as well directed, but, given that many critics have approached the story and the film at The Trial of the Chicago 7 of the previous year (also because the production is Netflix for both), personally this film has excited me less. It's probably a totally subjective impression, because Judah and the Black Messiah was nominated for 6 Oscars and won 2.
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