Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giorgio Rosa si rivolge al Consiglio d'Europa con una petizione per proteggere e riconoscere la sua Isola, che in seguito elabora essere stata costruita da lui e dal suo amico Maurizio Orlandini. Il film torna indietro nel 1968 per mostrare come, dopo aver superato l'esame di stato di ingegneria, ha incontrato la sua ex fidanzata, Gabriella, a Bologna. Mentre la accompagna a casa, vengono fermati dalla polizia perché la sua auto fatta in casa è priva di targa. Scoprono anche che non è mai stato registrata. Viene imprigionato per la notte e salvato da suo padre. A Gabriella vengono prese le impronte digitali, quindi in seguito deve fare i conti con questa segnalazione sulla sua fedina penale. Tre mesi dopo, Giorgio lavora come ingegnere per il motociclista Bruno Spaggiari quando vede un cartellone pubblicitario che mostra una piattaforma petrolifera. Ispirato, convince Maurizio, stanco di lavorare nell'azienda del padre, ad aiutarlo a costruire un'isola appena fuori dalle acque territoriali e, quindi, dalla giurisdizione legale dell'Italia, dove ognuno è libero di fare ciò che vuole. Con i soldi che Maurizio ha rubato a suo padre e soluzioni ingegneristiche innovative che riducono drasticamente il costo dei materiali, costruiscono con successo un'isola tutta loro con un rifornimento di acqua dolce. Un saldatore naufragato con la sua barca chiede riparo durante una tempesta e diventa il primo residente.
Una storia ancora oggi difficile da credere, ma tutta vera. Film brillante (non poteva essere altrimenti, da una storia del genere) dal regista della saga Smetto quando voglio, sorretto dalle capaci spalle di Elio Germano nei panni di Giorgio Rosa.
A story still today difficult to believe, but all true. Brilliant film (it could not be otherwise, from a story like this) from the director of the saga Smetto quando voglio, supported by the capable shoulders of Elio Germano in the role of Giorgio Rosa.
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