Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Il barone von Rhoneberg, un ex generale tedesco della seconda guerra mondiale, sacrificò sua figlia alla fine della guerra. Lo ha fatto perché la sua famiglia è stata sottoposta a una terribile maledizione; la femmina primogenita di ogni generazione doveva diventare una succube, demone di aspetto androgino che seduceva gli uomini, o le donne (specialmente monaci) per avere rapporti sessuali, e renderli soggetti sottoposti alla volontà del succubo stesso. Molti anni dopo, racconta la storia a una giornalista che desidera scriverci un articolo e fotografare il suo castello. Tuttavia, il barone si oppone a qualsiasi fotografia venga scattata. Nonostante le sue proteste, la giovane donna sale per visitare il castello e scatta delle foto, ma viene uccisa quando improvvisamente arriva un temporale senza pioggia mentre lei si trova nelle immediate vicinanze. Il suo corpo viene riportato in città, dove si scopre che ha un'ustione a forma di unghia fessa sul braccio, il Marchio del Diavolo.
Horror italo-belga dalla trama confusa, e come molti film dell'epoca, con una strizzatina d'occhio al nudo. Buoni gli effetti speciali e soprattutto il trucco, brava e bella l'italiana Erika Blanc nei panni della succuba, il resto del cast sembra svogliato.
Italian-Belgian horror with a confused plot, and like many films of the time, with a wink at the nude. The special effects are good and above all the make-up, the Italian Erika Blanc is good and beautiful in the role of the succuba, the rest of the cast seems lazy.
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