Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Negli anni '80, periodo di massimo potere dei clan mafiosi in Italia, le fazioni di Cosa Nostra di Palermo e Corleonesi (capeggiate da Totò Riina) si contendono il mercato della droga, mantenendo una facciata di amicizia e collaborazione. Tommaso Buscetta, affiliato a Cosa Nostra e conosciuto come il "capo dei due mondi", intuisce l'imminente guerra tra famiglie e decide di trasferirsi in Brasile, dove potrà seguire tranquillamente i suoi affari. Come da lui predetto, dopo la sua partenza iniziano le tensioni e cadono le prime vittime della faida, tra cui due dei suoi figli e suo fratello. Ma Buscetta viene catturato e torturato dalla polizia brasiliana. Il mafioso capisce di andare incontro a morte certa quando viene concordata la sua estradizione in Italia.
Probabilmente Bellocchio è l'unico regista italiano in grado di raccontare la nostra storia contemporanea (forse insieme a Sorrentino, se ne avesse voglia). Ed è anche grazie a sfide come questa, che Favino, qui immenso protagonista, è molto cresciuto come attore. Ottimo film, seppure la sua visione non mette certo di buonumore, soprattutto noi italiani.
Bellocchio is probably the only Italian director able to tell our contemporary story (perhaps together with Sorrentino, if he feels like it). And it is also thanks to challenges like this that Favino, the immense protagonist here, has grown a lot as an actor. Excellent film, even if watching him certainly doesn't put us in a good mood, especially us Italians.
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