Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Parte 1
Nella Corea occupata dai giapponesi, un truffatore che opera sotto il soprannome di "Conte Fujiwara" intende sedurre un'ereditiera giapponese di nome Lady Hideko, poi sposarla e rinchiuderla in un manicomio per rubare la sua eredità. Assume un borseggiatore di nome Sook-hee per diventare la cameriera di Hideko e incoraggiare Hideko a sposarlo.
Parte 2
Una serie di flashback mostra che la "pratica di lettura" di Hideko era in realtà Kouzuki che le insegnava a leggere eroticamente pornografia sadica da quando aveva cinque anni. I flashback mostrano un regime di abusi psicologici e fisici che degrada gradualmente la sanità mentale della zia di Hideko, che alla fine viene trovata impiccata a un albero nel cortile, e così Hideko assume il ruolo di lettore per le aste. Quando Hideko mette in dubbio la descrizione di un'impiccagione in un libro che deve leggere, Kouzuki le dice che ha ucciso sua zia usando dispositivi di tortura nel seminterrato dopo che lei aveva tentato di scappare.
Parte 3
Dopo aver lasciato Sook-hee al manicomio, Fujiwara e Hideko mangiano insieme in un hotel di alta classe, dove le racconta del suo passato e le chiede di sposarlo di nuovo, questa volta come Sook-hee, poiché hanno cambiato identità. Rivela anche che Sook-hee morirà entro pochi giorni, inducendo Hideko a mettere in dubbio i desideri di Fujiwara. L'amico di Sook-hee, Bok-soon, dà fuoco al manicomio e si atteggia a vigile del fuoco per salvarla. Hideko dosa il vino di Fujiwara con le gocce della fiala di oppio, facendolo svenire e permettendole di andarsene con i suoi soldi. Le donne si riuniscono e fuggono insieme, travestendo Hideko da uomo per evitare di essere scoperto.
Capisco tutto, capisco perfino le critiche sui cliché sessuali lesbici delle scene saffiche. E però è veramente difficile non considerare Park Chan-wook un maestro cinematografico, e questo film il suo ennesimo capolavoro. Esteticamente meraviglioso, e maestoso, a dispetto dei 144 minuti di durata, a livello di trama.
I understand everything, I even understand the criticism of the lesbian sexual clichés of the Sapphic scenes. And yet it is really difficult not to consider Park Chan-wook a cinematographic master, and this film is yet another masterpiece by him. Aesthetically wonderful, and majestic, in spite of the 144 minutes of duration, in terms of plot.
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