back (again) to San José
Siamo d'accordo che andremo a cena al ritorno di Daniela dalla messa. Io mi guardo un po' di tele e poi frescheggio fuori. Scambio due chiacchiere con una coppia di giovani statunitensi che scopro essere in viaggio di nozze. Si alternano a sedere accanto a me, mentre l'altro/a si preparano in camera. Lui dal piano di sopra la chiama sweetie. Parliamo di lavoro, paghe, orari, giorni di ferie, loro si lamentano un po' e la cosa fa un po' ridere ma è la verità (lui è archeologo, lei segretaria), con lei arriviamo alla politica e mi dice una cosa che mi sbalordisce, ma nemmeno troppo: sono imbarazzata a dire che sono statunitense. Si dichiara ammirata dalle ricchezze storiche e artistiche dell'Italia e io per non imbarazzarla ancora di più le dico che purtroppo potrebbero essere tenute meglio e valorizzate ancora di più, se non fosse per i nostri politici, ma anche per il nostro scarso senso civico. Quando ci salutiamo lei mi domanda cosa vuol dire ciao bella, cerco di spiegarmi meglio che posso. Ho arricchito una persona, forse.
Arriva Daniela e, con la macchina dei ragazzi andiamo all'El Dorado del ferrarese Andrea, anche se ci siamo stati già due volte. Non ci dispiace affatto. La serata è piacevole, si ride, si scherza, ci si racconta, si vede che Stefano e Yorlenny hanno bisogno di staccare dal lavoro per un po'. C'è empatia, e quando andiamo a dormire, mentre Daniela ribadisce ancora una volta che sono una coppia di belle persone, le dico di si, che è vero, ma se ci siamo trovati così bene probabilmente è perchè siamo brave persone anche noi. Iniezioni di autostima.
Mi sveglio di buon umore, facciamo colazione e poi salutiamo Stefano e Yorlenny con la speranza di rivederli in Italia e, magari, di ospitarli. E' una bella giornata, ancora, ma c'è un bus da prendere. Partenza in perfetto orario e viaggio che scorre liscio, mi arriva perfino la notizia che il Livorno ha vinto in casa contro la Samp, siamo in striscia positiva. Arriviamo a San José per le 13,30, prendiamo subito un taxi e ci registriamo ancora una volta al CostaRica Backpackers, ci riconoscono, scherzo con la ragazza alla reception. Ci danno la stessa camera dei due giorni iniziali, ma stavolta la luce funziona e le pareti sono state ridipinte: DI ROSA CONFETTO!! Usciamo perchè ho una fame da lupi, e ci rendiamo conto che è tutto chiuso, perfino lo Shakti, al quale pensavamo di tornare per cena. Torniamo all'ostello un po' contrariati, mangio qualcosa al bar/ristorante (un po' triste), Daniela insiste per cercare un posto, mi decido a seguirla, nonostante non abbia molta voglia: l'insistenza di un ragazzino mendicante di poco prima mi ha messo in agitazione. Sarà il centesimo al quale ho dato dei soldi. Mi tornano alla mente tutti, non ve ne ho mai parlato. A Granada una sera ho cercato appositamente una ragazza messa malissimo che mi aveva chiesto qualcosa sere prima e le ho dato 100 cordobas facendomi promettere che ci avrebbe comprato da mangiare: mi era rimasta in mente come una cosa triste e volevo vedere la sua faccia felice. Arriviamo al ristorante cinese che aveva in mente Daniela e il menù non mi convince. Decidiamo per un ristorante argentino lì vicino, dal profilo decisamente più alto. Prenotiamo per le 18,00 (non ridete) e torniamo all'ostello, doccia e tutto quanto, a cena ci scoliamo un rosso argentino che costa quasi la metà della cena per festeggiare la vittoria del Livorno e la fine del viaggio, e Daniela, che chiude con un ron torna all'ostello trascinando i piedi. Dormo poco e non so perchè, non sono agitato, ci mancherebbe. Eppure i materassi del "backpackers" sono i migliori che abbiamo trovato in tutto il viaggio. Magari è la scamorza grigliata del ristorante argentino.
Arriva Daniela e, con la macchina dei ragazzi andiamo all'El Dorado del ferrarese Andrea, anche se ci siamo stati già due volte. Non ci dispiace affatto. La serata è piacevole, si ride, si scherza, ci si racconta, si vede che Stefano e Yorlenny hanno bisogno di staccare dal lavoro per un po'. C'è empatia, e quando andiamo a dormire, mentre Daniela ribadisce ancora una volta che sono una coppia di belle persone, le dico di si, che è vero, ma se ci siamo trovati così bene probabilmente è perchè siamo brave persone anche noi. Iniezioni di autostima.
Mi sveglio di buon umore, facciamo colazione e poi salutiamo Stefano e Yorlenny con la speranza di rivederli in Italia e, magari, di ospitarli. E' una bella giornata, ancora, ma c'è un bus da prendere. Partenza in perfetto orario e viaggio che scorre liscio, mi arriva perfino la notizia che il Livorno ha vinto in casa contro la Samp, siamo in striscia positiva. Arriviamo a San José per le 13,30, prendiamo subito un taxi e ci registriamo ancora una volta al CostaRica Backpackers, ci riconoscono, scherzo con la ragazza alla reception. Ci danno la stessa camera dei due giorni iniziali, ma stavolta la luce funziona e le pareti sono state ridipinte: DI ROSA CONFETTO!! Usciamo perchè ho una fame da lupi, e ci rendiamo conto che è tutto chiuso, perfino lo Shakti, al quale pensavamo di tornare per cena. Torniamo all'ostello un po' contrariati, mangio qualcosa al bar/ristorante (un po' triste), Daniela insiste per cercare un posto, mi decido a seguirla, nonostante non abbia molta voglia: l'insistenza di un ragazzino mendicante di poco prima mi ha messo in agitazione. Sarà il centesimo al quale ho dato dei soldi. Mi tornano alla mente tutti, non ve ne ho mai parlato. A Granada una sera ho cercato appositamente una ragazza messa malissimo che mi aveva chiesto qualcosa sere prima e le ho dato 100 cordobas facendomi promettere che ci avrebbe comprato da mangiare: mi era rimasta in mente come una cosa triste e volevo vedere la sua faccia felice. Arriviamo al ristorante cinese che aveva in mente Daniela e il menù non mi convince. Decidiamo per un ristorante argentino lì vicino, dal profilo decisamente più alto. Prenotiamo per le 18,00 (non ridete) e torniamo all'ostello, doccia e tutto quanto, a cena ci scoliamo un rosso argentino che costa quasi la metà della cena per festeggiare la vittoria del Livorno e la fine del viaggio, e Daniela, che chiude con un ron torna all'ostello trascinando i piedi. Dormo poco e non so perchè, non sono agitato, ci mancherebbe. Eppure i materassi del "backpackers" sono i migliori che abbiamo trovato in tutto il viaggio. Magari è la scamorza grigliata del ristorante argentino.
Nella foto, la cena all'El Dorado: da sinistra Stefano, io, Daniela, Yorlenny. Foto by Andrea con la macchina fotografica da museo di Daniela
2 commenti:
quale foto ale?
dé, e c'è una foto sotto il titolo!
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