E' per me un gradito ritorno quello dei Monster Magnet, che in questo nuovo ed ennesimo lavoro abbandonano forse definitivamente i viaggi psichedelici degli esordi, per mettere a punto un granitico sound hard'n'roll vagamente hellacopteriano, che però è sempre stato nelle loro corde. L'opener che dà il titolo all'album è promettente, e ti proietta alla guida di un automobile lunga e bassa, magari col gomito fuori dal finestrino e il posacenere pieno. La seguente Wall of Fire è forse il pezzo più semplice e diretto del disco, vale a dire forse la canzone più bella. Come spesso capita, non c'è nulla di nuovo sotto il sole, ma le chitarre "fuzzano" e il basso pompa felice, la voce di Dave Wyndorf guida ferma ed evocativa i giochi, e se si pensa all'overdose di poco più di un anno fa non si può che essere contenti; nell'intro di Blow Your Mind (altro pezzo che ci sembra di conoscere da sempre, tanto è classico, ma, sapete, è solo rock and roll e ci piace) è portentosa e calda, riesce a trasportarci sull'onda. Dopo la semi-ballad Cyclone arriva la cover degli Stones 2000 Lightyears From Home, rispettosa, I'm Calling You ci scalda il cuore, il disco però si affloscia un poco, e alla fine la chiusura organo e voce di Little Bag of Gloom ci fa pensare che, magari, i MM stiano un po' ringraziando per essere sopravvissuti.
Sufficienza strappata, ma per un anima rock and roll può rappresentare un caldo rifugio per l'inverno.
Monster Magnet - 4 Way Diablo
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