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Ci svegliamo naturalmente presto e ci prepariamo, zaini compresi. Usciamo e, bella idea, visto che è presto, andiamo a fare colazione all'amato Shakti. Mi portano un bel café con leche che sembra un cappuccino. Rientriamo all'ostello, riportiamo coperte e lenzuola alla reception e ci mettiamo ad aspettare l'ora del pulmino che ci porterà all'aeroporto. La connessione internet dell'ostello non funziona e quindi c'è poco da fare. L'autista arriva mezz'ora prima, e ce ne andiamo senza problemi, così lo liberiamo prima. Traffico intenso sulla strada che esce da San José. L'aeroporto è medio-grande, check in e controlli, mi tolgono le forbicine. Spendiamo gli ultimi colones, compro una piantina di caffé per la padrona del bar dove faccio sempre colazione e un libro di Saramago in spagnolo. Volo in orario, e prima di prenderlo c'è il tempo perchè un ragazzo ci chieda l'indirizzo e-mail per un questionario a cura del ministero del turismo costarricense. Scalo a Orlando dopo nemmeno 3 ore, 2 bottigliette d'acqua da mezzo litro per 4 dollari e 25 cent (ladri!), volo per Amsterdam. 8 ore abbondanti praticamente senza dormire, mentre scendiamo mi rendo conto che l'anzianissimo signore che è insieme alla matrona nera che era di posto vicino a noi si è cacato addosso. Dobbiamo passare dal banco dei transfer per fare il check in ulteriore per il volo verso Milano, doveva essere KLM ma scopriamo che sarà Alitalia (sono partner), leggerissimo ritardo e finalmente una copia di Repubblica. Siamo entrambi stanchissimi, cotti, ma tutto sommato felici. Mi rendo conto che probabilmente per la prima volta ho passato molti giorni con una persona e non ho avuto scazzi, litigate sostenute. Mi piacerebbe pensare che è per via dell'età, della maturità o della pacatezza acquisita, ma invece mi accorgo che è solo merito di Daniela, del suo modo di essere sempre a metà tra un grande spirito incassatore e un cervello un po' svagato, che vive in un universo parallelo. In fondo io rimango sostanzialmente un discreto cagacazzo e anche una persona che sembra sicura di sé ma è piena di paure. Leggermente ansioso, in alcune condizioni.
Mi rimangono in mente i luoghi, ma soprattutto le persone. I luoghi, anche quelli più mozzafiato, te li puoi immaginare un po', ma le persone sono tutte diverse. Abbiamo visto poco Costa Rica, qualcosa di più del Nicaragua, ma visto che il Centro America è una lunga striscia potrei anche tornare, visitare altri luoghi, abbinandoli con Panama o con Honduras ed El Salvador. Ma il viaggio non si programma: è questione di ispirazione. Per il momento, metto in tasca anche questa esperienza, mi domando perchè in uscita dal Costa Rica non mi abbiano timbrato il passaporto, e ripenso alla cena di sabato sera, dove ho scoperto che quello che ululava quella sera, quello che sembrava un cane indemoniato, era una scimmia urlatrice. Canticchio Nicaragua Nicaraguita e abbraccio Livio che ci è venuto a prendere a Malpensa. Vediamo quanto ci metto a riprendermi dal fuso a questo giro. Dopodomani si riparte, ma in confronto a questo sarà una scampagnata.
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