No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080108

Alice in un paese tutto suo


Tideland - Il mondo capovolto - di Terry Gilliam 2007


Giudizio sintetico: si può vedere


Jeliza-Rose è una bambina speciale. Vive insieme ai suoi genitori, anzi, li accudisce, nonostante la sua tenera età. Sua madre, la Regina Gunhilda, vive in preda alla dipendenza da metadone e dalle barrette di cioccolato. Suo padre Noah è un chitarrista e cantante rock fallito, eroinomane convinto che sogna di andare in Danimarca. Jeliza-Rose prepara le siringhe con la droga per il padre e poi massaggia le gambe alla madre. Le sue amiche più care sono quattro teste di bambola.

Durante una "vacanza" del padre (così chiamano i buchi lui e la figlia), la madre muore di overdose di metadone. Il padre ovviamente non sa cosa fare e prende la palla al balzo per partire verso la Danimarca con la figlia. Prima però, un salto nella vecchia casa della madre di lui.


La premessa che è doveroso fare è che questo film è da vedere si, ma è solo per appassionati. Per chi è affascinato da Gilliam, per chi non ha paura di essere sconvolto dalle sue visioni immaginifiche, dai suoi freaks. Tratto dal libro omonimo di Mitch Cullin, Tideland è uno spettacolo per gli occhi con una sceneggiatura schizzata e impercettibile (la parte debole del film), leggermente troppo lungo. E' un inno alla gioia e alla forza della fanciullezza, recitato superlativamente da un cast ristretto ma spettacolare. E' un film disturbante, assolutamente non per tutti. Ed è anche un lavoro che ci restituisce un regista imprescindibile, pieno di difetti ma che se non ci fosse andrebbe inventato, dopo il "marchettone" de I Fratelli Grimm e l'incantevole strega, che gli perdoniamo solo perchè abbiamo visto Lost in La Mancha e abbiamo capito tutto il suo dolore per l'impossibilità di realizzare il suo film su Don Chisciotte.


Il film parte fortissimo e poi ristagna un bel po', nonostante gli avvenimenti incredibili che si succedono, i riferimenti all'Alice di Lewis Carrol e la straordinaria prova della piccola protagonista. La fotografia di Nicola Pecorini è splendida e la regia di Gilliam coinvolgente e di altissima categoria, una regia che ti porta sempre al centro delle scene. Buona la colonna sonora, dove sentiamo all'opera con la sua voce anche il grande Jeff Bridges. Attori, come detto, tutti bravi, ma ci preme rimarcare tre prove. Jeff Bridges grandioso anche se con un minutaggio limitatissimo. Ci ricorda tanto l'indimenticabile Drugo de Il grande Lebowski, ovviamente ancor più fuori. Assolutamente straordinario Brendan Fletcher nei panni del ritardato Dickens, autore di una performance a dir poco entusiasmante. Mentre Jodelle Ferland, nei panni della assoluta protagonista, che, ricordiamolo, ha girato il film all'età di 10 anni, vi lascerà sbalorditi. Bellissima, tanto da ispirare alcune scene al limite della pedofilia, e brava da lasciare storditi: se ci riuscite, guardatevi la versione in lingua originale ed ascoltatela quando presta una voce diversa a ciascuna delle quattro teste di bambola. La quotatissima Dakota Fanning ha una seria avversaria, adesso.


Se siete pronti ad affrontare una favola che parla di droghe pesanti, pedofilia, schizofrenia, epilessia, tassidermia casalinga e spostati di ogni tipo, gettatevi dentro Tideland a capofitto. Non è un capolavoro, ma vi rimarrà lungamente nella memoria.

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