Lars e una ragazza tutta sua - di Craig Gillespie 2008
Giudizio sintetico: caldamente consigliato!
Lars Lindstrom è un ragazzo schivo, solitario, pacato, con evidenti problemi. Vive in una piccola cittadina del Midwest, dove tutti si conoscono, in un ampio garage adiacente alla casa di famiglia. Karen, la moglie del fratello Gus, è preoccupata più del marito, e lo ricopre di attenzioni. Ma anche Margo, una collega di Lars, è interessata a lui, anche se in maniera meno "familiare". Lars, però, appare geloso della sua solitudine. Un giorno un corriere consegna una grande scatola di legno; dentro c'è qualcosa che ha ordinato lui. La sera stessa, Lars annuncia al fratello e alla cognata che sta per presentare loro un'amica. La felicità di Gus e Karen si trasforma prestissimo in sbigottimento: l'amica di Lars, Bianca, è una bambola a grandezza naturale, una realdoll.
La prima, grande sorpresa del 2008 arriva dal cinema indipendente statunitense, per mano di un regista esordiente australiano, ma soprattutto per mezzo della spettacolare e scoppiettante, seppur semplicissima, sceneggiatura (candidata all'Oscar) scritta da Nancy Oliver. Se, come chi vi scrive, siete fan della serie tv Six Feet Under, seppur non capendo perchè inizialmente, sentirete aria familiare al cospetto di questa pellicola, ecco spiegato il tutto: Nancy Oliver ha sceneggiato molti episodi, Patricia Clarkson (la dottoressa Dagmar), splendida caratterista, aveva un ruolo spettacolare nella serie, e perfino la bella colonna sonora, a cura di David Torn, ricorda le atmosfere del telefilm dei becchini.
La regia, per niente funambolica e piuttosto "europea" (tra l'altro, un po' per l'ambientazione, un po' per i nomi dei tre protagonisti principali, un po' per la musica, si potrebbe pensare, escludendo alcuni particolari rivelatori, di stare in Europa del Nord), si affida ad una fotografia nitida, a dialoghi elementari che giocoforza diventano grotteschi, ad alcuni bravi attori diretti con grazia e ai quali si impone evidentemente di recitare sottotraccia. Una grandissima parte nella riuscita del film va al protagonista assoluto, Ryan Gosling, indimenticato Danny Balint in quel capolavoro misconosciuto che è The Believer, che con questa interpretazione si impone definitivamente come uno degli attori sotto i 30 anni più sottovalutati sulla piazza. Gosling dipinge un folle dal cuore tenero, uno scemo del villaggio con mille sfaccettature, in maniera assolutamente sublime.
Ed è certamente Lars, interpretato appunto da Gosling, che nonostante non sia un carattere tale da creare osmosi con lo spettatore, al quale fa soprattutto tenerezza alternata a pena, la figura che comanda tutta una serie di riflessioni sulla condizione umana che questo splendido gioiellino cinematografico innesca.
La regia dimessa insieme alla sceneggiatura semplice ma intelligente, accompagnano lo spettatore attraverso un viaggio nella follia, forse con ritorno. La prima parte, dopo un iniziale sbigottimento comprensibile, è costellata da umorismo grottesco misto ad un orrore che non riesce mai a spaventare, eppure dovrebbe; la seconda parte delle vicende di Bianca, seppur intuibili fin da subito, lascia deliziati e, non ci crederete finchè non lo proverete, alla fine riesce a commuovere per l'addio, ebbene si, di una bambola di gomma a grandezza naturale.
Un film delicato e travolgente, come un'acqua cheta. Candidato alla top ten 2008.
2 commenti:
maledizione a te, Ale.
Con tutti i film che stanno uscendo (i Cohen, Woody Allen, ecc.) adesso me ne tiri fuori un altro "caldamente consigliato"...
Che je faccio io a 'sta baby sitter, un mutuo?
se è carina posso venire io a tenerle compagnia
e poi oh oggi come oggi dopo 2 mesi i film sono in dvd
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