No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080110

hank moody


Sono eccitato. Non pensato subito male, soprattutto chi mi conosce bene. Non è per quello. Mentre ho cominciato a mettere le vecchie vhs in alcuni scatoloni, per svuotare uno scaffale che ho promesso ad un amico che mi ha fatto tantissimi favori, mi sono deciso a cominciare, anzi, a ricominciare la visione del serial di cui vi avevo parlato dal Costa Rica: Californication. E devo dirvi che questa volta non sono rimasto deluso come da Ugly Betty.


E' la storia di Hank Moody, uno scrittore col blocco, mollato dalla compagna con la quale ha una figlia di 12 anni, che sta tentando di rimettere in piedi la propria vita sotto il sole marcio della California, e, nel frattempo, per usare parole della sua ex, naviga in un mare di figa senza senso. Però ha una sua dignità, anche se per campare finisce a scrivere su un blog di una rivista di proprietà del futuro marito della sua ex (una che suonava il basso in una band a New York, e che si voleva trasferire a Seattle per sposare Chris Cornell. Ma poi conobbe Hank al CBGB's) ; personaggio del quale si è scopato la figlia 16enne, prima di sapere che fosse 16enne e soprattutto la figlia del tipo.


Sono "orfano" del meraviglioso Six Feet Under, e qui abbiamo una cosa diversa. Ma Hank Moody è (già) il mio idolo, come lo fu il Nate di Six Feet Under. David Duchovny è Hank, ed è davvero bravo nel tratteggiare questa specie di loser di successo. Non credo vedremo mai questo serial in Italia, ma in rete si trova la prima (e per il momento unica serie, la seconda si dovrebbe cominciare a girare in aprile di quest'anno) serie, in lingua originale (e che bello l'accento degli attori, cavolo) sottotitolata abbastanza bene (grazie mille ragazzi chiunque voi siate, ma qual è si scrive senza apostrofo) in italiano. Se qualcuno avrà voglia di vedersela, spero vi piaccia. Per il momento sono alla quarta di dodici puntate, e mi sono ritrovato a ridere di gusto da solo, ad applaudire Hank per molte delle sue innumerevoli battute, e a sorridere come un ebete nonostante dopo un paio di puntate sia stato costretto a tornare a lavoro per sistemare una cosa di competenza di un collega che era stato cercato al cellulare, ma non rispondeva (e ci credo, il cellulare era in ufficio...)...insomma, a me piace, spero altrettanto a voi.

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