Banda Bassotti + Malasuerte + NKDD + 57100, Livorno, Palabastia, 19 gennaio 2008
Atmosfera particolare al Palabastia in Livorno. Il concerto si inserisce nella due giorni celebrativa dell'anniversario della fondazione del Partito Comunista d'Italia (21 gennaio 1921 a Livorno), e come di consueto le band sul palco sono tutte militanti.
Aprono i 57100 (codice di avviamento postale livornese), e subito si nota, tra il turpiloquio del cantante, che il batterista è una spanna sopra gli altri: verso la fine si scoprirà perchè. E' in "prestito", visto che il titolare era a lavoro. Atmosfere che si risentiranno anche dopo, un punk-rock piuttosto semplice cantato in italiano, più spesso in livornese, invettive contro tutti (dai vigili urbani a Silvio). Finale con la cover di Dio è morto. Piccolo inconveniente durante la loro esibizione, il crollo di un montante della struttura che sorreggeva le luci: per fortuna nessuno si fa male.
La NKDD (Nuova Compagnia Dick Dastardly), livornese anch'essa, si presenta in formazione a 5 come i 57100, ma con un cantante corpulento ma vocalmente dotato, e con sonorità leggerissimamente più orientate al metal. La voce del cantante però sarebbe più adatta ad altri sound, e i pezzi alla fine suonano un po' troppo simili tra di loro. Finalone con cover di El pueblo unido jamás será vencido.
I fiorentini Malasuerte, attivi da anni, virano lentamente verso lo ska, seppur rimanendo nell'ambito del punk-rock militante. Tecnicamente esperti e padroni del palco, durante la loro esibizione si fermano più volte per dare voce a rappresentanti di Centri Sociali e militanti vari.
La Banda Bassotti comincia quando ormai è l'una di notte, e in fondo giocano quasi in casa: seppur romani de roma, la Banda è forte di una collaborazione stretta con le B.A.L. (Brigate Autonome Livornesi, ex nucleo portante della Curva Nord livornese), per il rifacimento dell'inno storico dell'Unione Sportiva Livorno, Baldi e fieri, e per Fino all'ultimo bandito, scritta appunto con le BAL, pezzo che parla appunto della nascita del PCI a Livorno. Strano non trovarla in scaletta stasera.
Rodatissimi e affiatati, sciorinano un'ora e mezzo di ska, punk, misti a patchanka militante, assemblando Clash e Mano Negra e rendendo il tutto più rock. Il pubblico gradisce e inneggia, il concerto ha un ottimo tiro, senza pause e senza sbavature.
Cori da stadio, appelli alla militanza e ricordi per i caduti sul lavoro. Bandiere e maglie rosse. Sembra tutto fuori dal tempo, invece è avvenuto realmente.
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