Lussuria - Seduzione e tradimento - di Ang Lee 2008
Giudizio sintetico: si può vedere
Siamo a Shangai, 1942, nella Cina occupata dai giapponesi, durante la Seconda Guerra Mondiale. La signora Mak ha una storia col signor Yee, potentissimo capo della polizia e membro influente del governo. Ma la storia è cominciata molto prima. Nel 1938, abbandonata dal padre, studentessa sfollata ad Hong Kong, Wong Chia Chi entra in una compagnia teatrale che si trasforma, artefice il regista Kuang Yu Min, in una cellula spontanea della resistenza cinese. L'obiettivo è il signor Yee, già allora importante collaborazionista, e ogni attore della ristretta compagnia ha un ruolo. A Wong tocca la parte più difficile: sarà la signora Mak, che diverrà amica intima della signora Yee e, complice la sua bellezza ed avvenenza, in maniera quasi inaspettata, farà invaghire il signor Yee. Il trasferimento dei signori Yee a Shangai blocca la trama, ma alcuni anni dopo Kuang, ancora innamorato di Wong, la cerca e, incaricato dalla resistenza ufficiale, le affida nuovamente l'incarico di rivestire i panni della signora Mak e far perdere la testa definitivamente a Yee.
Questo film di Ang Lee mi ha ricordato quei bellissimi film sentimentali degli anni '40, con una tecnica registica superiore. Questo è innanzitutto la cosa fondamentale che dovete sapere, per decidere se andare o no a vederlo. E' un film dove la ricostruzione storica accuratissima e molto attenta ai particolari, fa da sfondo alla storia tra i due protagonisti, una storia che impiega un'ora circa a conclamarsi, aumentando l'aspettativa un po' come qualcuno che vi piace "se la tira", e poi esplode come una deflagrazione devastante, mettendo a rischio entrambe le vite, lasciando sino alla fine il beneficio del dubbio sui reali sentimenti dei due, giocando sul non detto.
Ang Lee è un grande regista, che ha anche commesso degli sbagli in passato, dirigendo film non memorabili, ma dimostrando di poter passare attraverso i generi padroneggiandoli senza problemi. Maestro nelle inquadrature, ispirato alla pittura, grande nei movimenti di macchina, in questo film dà lezioni a ripetizione. Tralasciando i particolari ed evitando di soffermarci su questa o quella scena, se andrete a vedere questo film assisterete ad alcune scene di sesso tra le più belle mai girate. C'è dentro la passione, l'erotismo, l'approccio orientale a questa parte della vita. La prima, in particolare, è indimenticabile.
Gli attori protagonisti sono semplicemente fantastici. Fantastici. Tralasciando Joan Chen, nei panni della moglie di Yee, Wei Tang, poco più che una debuttante (ha recitato soprattutto in televisione, fino ad ora), è perfetta nei panni della giovane doppiogiochista, e l'immenso Tony Leung, l'indimenticabile Chow di In The Mood For Love, è impareggiabile, copre tutti i registri, recita con i muscoli del viso quando è necessario, mentre quando gli è richiesto recita col corpo.
Alla luce delle visioni, concordo col Leone d'Oro dell'ultima Mostra del Cinema di Venezia, a dispetto del Cous cous di Kechiche.
2 commenti:
giassai
straordinario.
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