La riproduzione dei fiori - Marco Parente (2011)
Sempre un po' fuori dall'ordinario, ma non così ermetico come me lo ricordavo, questo nuovo disco di Marco Parente è decisamente interessante. Piuttosto rock, ma con divagazioni che vanno fino al jazz, cita apertamente Dylan (C'era una stessa volta), Rolling Stones (L'omino patologico) e Radiohead (La grande vacanza), come pure Baudelaire (La riproduzione dei fiori), e affascina con testi legati tra di loro, fatti di parole chiave (Il bene e il male, il Diavolo, eccetera) e di ossimori.
Già dall'apertura, con Il diavolaccio, titolo del suo spettacolo del 2009, appare abbastanza chiaro anche a me che non l'ho visto, che c'è molto di quel lavoro, oltre a diverse canzoni. Il tutto, appunto, verte sull'esistenza dell'uomo, in bilico costante tra vita e morte, amore e odio, bene e male, col Diavolo (Anche Diavolaccio, e che s'incontra pure al mercato - Il Diavolo al mercato -) tentatore e compratore d'anime a fare da puparo.
Non per tutti, anche perché necessita di ascolti ripetuti ed attenti. Ma non lascia delusi.
1 commento:
Te n'avevo detto io!!! :)
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