The Memory Machine - Julia Stone (2011)
Primo album solista per la metà femminile del duo australiano Angus & Julia Stone, e chissà se ce ne saranno ancora, visto che il duo è particolarmente prolifico ed attivo (i due sono fratello e sorella), tanto è vero che sta per uscire il loro nuovo Memories Of An Old Friend, a neppure un anno di distanza dal precedente Down The Way.
Ancor più delicato e soffuso, se possibile, dei lavori con il fratello, questo The Memory Machine è un disco intimista, che a tratti pare più jazz che folk (Lights Inside This Dream), e che, dopo una prima impressione un po' floscia, riascoltato con tranquillità e concentrazione, appare come un lavoro né rivoluzionario, né innovativo, ma pregno di emozioni e fatto da piccole/grandi canzoni, cesellate con sapienza fin nei minimi particolari. Minimale ma non scarno, con piccoli tocchi di archi, fiati, chitarra acustica e pianoforte, e una voce al tempo stesso profonda e sbarazzina, con vibrati degni della migliore Bjork.
La primissima parte, soprattutto, è difficilissima da affrontare per i cuori deboli: dopo la buona partenza con This Love, il dittico My Baby/Winter On The Weekend potrebbe stendere un elefante.
E' vero che ho un debole per le cantautrici femminili apparentemente tenere ed indifese con voci tremule, ma non fatevi ingannare dai maligni che insinuano il fatto che vi raccomanderei merda secca: il disco di Julia Stone merita almeno un paio di ascolti, per capire se può darvi qualche soddisfazione personale.
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