No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110511

il grande bianco


The Big White – di Mark Mylod (2005)

Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: fa venì freddo

Alaska, neve tutto l’anno. Paul ha un’agenzia di viaggi e una moglie, Margaret, con la sindrome di Tourette, che lui però ama davvero tanto, nonostante gli complichi parecchio una vita già di per sé abbastanza complicata; inoltre, è sul lastrico. Il fratello Raymond, lo scapestrato di famiglia, è scomparso da parecchi anni, e riscuotere la polizza sulla sua vita sarebbe un toccasana, risolverebbe tutti i problemi di Paul. Ted è un ispettore assicurativo davvero efficiente, stanco dell’Alaska, che profonde tutte le sue energie nel lavoro per riuscire a tornare un po’ più al caldo, tralasciando così la sua vita di coppia con la compagna Tiffany.
Senza cadavere però, la compagnia e la legge non consentono la riscossione. Casualmente Paul, ormai sull’orlo del precipizio, trova un cadavere in un cassonetto della spazzatura. L’idea è quella: senza far male a nessuno, simulare il ritrovamento del cadavere del fratello, e intascare un milione di dollari. Ma Paul dovrà fare i conti con alcuni inconvenienti: lo zelo di Ted, due malavitosi che rivogliono il cadavere e una sorpresa finale.

Impossibile non pensare immediatamente allo splendido “Fargo” dei Coen appena si capisce di cosa tratta questa commedia nera di Mylod, già regista del film di Ali G, che qui si dimostra piuttosto bravo a maneggiare un qualcosa di meno grossolano. Partiamo da qui, per farvi capire che forse, anche se manca l’originalità di fondo per esaltarsi più di tanto, il film è molto godibile, divertente, intrigante, recitato alla grande (il cast è assolutamente superlativo: Robin Williams, Holly Hunter, Giovanni Ribisi, Woody Harrelson, Tim Blake Nelson), e quindi ben diretto. La sceneggiatura regge, anche se costretta a giri larghissimi, non necessariamente un male per film di questo genere.
Rimane in testa l’idea del già visto, ma si lascia guardare con piacere.

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