No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110516

morti che camminano


The Walking Dead - di Frank Darabont - Stagione 1 (6 episodi; AMC) - 2010/2011


Mi ricordo le cose che ho pensato quando ho saputo, e mi sono interessato, dell'uscita di questa nuova serie, inizialmente mini, poi diventata "grande", tant'è che è già in cantiere la seconda di 13 episodi. La locandina è grandiosa, anche se ricorda i classici film post-apocalittici, che spesso si rivelano della cagate pazzesche. Poi mi sono rinfrescato la memoria a proposito del creatore: Frank Darabont. Ottimo regista e sceneggiatore americano (Ma nato in Francia da genitori ungheresi in fuga dal loro paese) di grandi produzioni politicamente corrette statunitensi, con specializzazioni in film carcerari, di avventura, horror e sovrannaturale. Un tuttofare abituato a grandi budget, comunque di ottima qualità. Ma non mi convinceva, per una serie tv, non so perché, non è quello che ci vuole. Poi, alla fine, i giudizi di un paio di amici mi hanno convinto.

C'è inoltre da dire che la serie prende spunto dall'omonima e fortunata serie di comic books, scritta da Robert Kirkman (Un pazzoide che ha chiamato suo figlio Peter Parker, in onore a Spiderman, e che ha partecipato come produttore esecutivo e sceneggiatore di uno degli episodi televisivi), arrivata negli USA alla tredicesima serie, mentre la quattordicesima sta per uscire.



Rispetto al comic book, la trama non è poi così distante, anche se ci sono variazioni piuttosto importanti a livello di personaggi. Parliamo brevemente della storia: il protagonista è il vice sceriffo di una imprecisata piccola comunità della Georgia (USA), Rick Grimes, che viene ferito gravemente in uno scontro a fuoco, e viene ricoverato in ospedale rimanendo in coma per un periodo di tempo che, così a occhio e croce, potremmo individuare nell'ordine di mesi. Quando si sveglia, in ospedale non c'è nessuno, le macchine sono tutte spente. Dentro e fuori dall'ospedale, decine e decine di cadaveri "impacchettati", nessuna forma di vita. Poco a poco, Rick capisce cosa è accaduto, grazie anche all'aiuto di un padre con relativo figlio che hanno occupato la casa dei vicini di Rick. Tutto quello che si conosceva è terminato: adesso il mondo intero, pare, sia dominato dagli zombies (nella versione originale li si chiama soprattutto walkers), che vagano in cerca di carne, umana o no, da mangiare, caracollando ed emettendo grugniti e strilli. Se ti mordono, sei destinato a morire di febbre altissima, dopo di che risorgerai diventando uno di loro. L'unica maniera per farli morire definitivamente è sparargli nel cervello, o decapitarli. Sono attirati dalla luce o dal rumore. Dopo il Bignami zombistico, Rick è pronto per la sua nuova missione: ritrovare sua moglie Lori ed il figlioletto Carl, visto che è piuttosto chiaro che hanno lasciato la loro abitazione in fretta e furia, ma vivi. Rick prende tutte le armi del distretto di polizia, del quale ha le chiavi, qualche arma la lascia ai suoi nuovi amici, che invece faranno un'altra strada, e si dirige verso Atlanta, dove presume di trovare i suoi cari, ed un centro di accoglienza che, si vocifera, sia stato allestito dal governo. Sarà una strada piena di sorprese...



E' buono questo The Walking Dead? Si, abbastanza. E' soprattutto un gran bello spettacolo, degno di un cinema, con una bella fotografia, scenari impressionati, e un bel gusto dell'inquadratura (Come quella della locandina, per dire). Non mi ha entusiasmato, però. Manca, a mio giudizio, di quel qualcosa in più che, solo per rimanere in casa AMC, hanno Mad Men e Breaking Bad, un'introspezione e una profondità non comuni del resto, il valore aggiunto di un prodotto visivamente di altissima qualità. E dire che le possibilità ci sarebbero, decisamente. L'episodio finale della prima stagione, ad esempio, offre decisamente il fianco per ampie riflessioni sul senso della vita, ma sembra quasi che gli sceneggiatori si divertano a rimanerci lontani, girandoci intorno: non voglio pensare non ne siano capaci. Chissà che magari si decida di scendere in profondità a partire dalla seconda serie. Per il momento, siamo dalle parti di un Lost (Perfino le foto promozionali del cast completo ricordano quelle del cast di Lost) in chiave horror, con gli zombies al posto del mare che circonda l'isola dei naufraghi.



Parte da protagonista per Andrew Lincoln (Rick Grimes), che se la cava bene, mi ha fatto solo uno strano effetto rivederlo dopo averlo visto nella parte del marito abbandonato sull'altare ne Il truffacuori, ma era anche in We Want Sex. Tutto il cast è formato da buoni caratteristi, tra cui la bella Laurie Holden (Andrea), vista anche in The Shield, e Jeffrey DeMunn (Dale), entrambi già con Darabont. Una curiosità: Michael Rooker, qui l'insopportabile (ma necessario) razzista Merle Dixon, fu il protagonista, anni fa, di Henry, pioggia di sangue, film di John McNaughton del 1986, contro il quale si scaglia Nanni Moretti in Caro diario.

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