Oliver Twist - di Roman Polanski (2005)
Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
Giudizio vernacolare: vita di merda dé
Dal famosissimo romanzo di Charles Dickens, la storia dell'orfanello Oliver Twist, in un'Inghilterra dei primi dell'800; il bambino, buonissimo e dolcissimo, subisce angherie in orfanotrofio, poi nella famiglia alla quale viene "venduto" come apprendista garzone di pompe funebri, scappa a Londra, si ritrova conteso tra Fagin, un vecchio che istruisce giovanissimi ladruncoli, e il signor Brownlow, un anziano signore solo e facoltoso che lo vorrebbe adottare.
Imperscrutabili i motivi che hanno convinto il grande Polanski a cimentarsi con un classico della letteratura, rivolto ai bambini, dal fascino senza tempo. Bellissime la scenografia e la fotografia, anche se classicheggianti, ordinarie le interpretazioni del cast, nel quale spicca ovviamente Ben Kingsley nei panni di Fagin, il film risulta piuttosto piatto e anche un po' pesante, non si vede niente di fuori dall'ordinario, e alla fine, non se ne capisce l'utilità, anche sforzandosi di cercare qualche metafora, qualche messaggio. Mettiamoci l'anima in pace e aspettiamo il prossimo film di Polanski.
Nessun commento:
Posta un commento