Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
In un mondo recentemente colpito da un virus che provoca negli umani la malattia della rabbia entro 48 ore, Andy Rose, sua moglie Kay e la loro piccola Rosie stanno viaggiando lungo un fiume su una casa galleggiante nell'Australia rurale. A corto di razioni governative, Kay suggerisce di scendere a terra e cercare cibo nella città più vicina, ma Andy rifiuta, sostenendo che sarebbe più sicuro rimanere sul fiume fino a quando non raggiungono la loro destinazione, un presunto rifugio. Il giorno dopo, Andy cerca da solo una barca a vela abbandonata e recupera alcuni rifornimenti, ma parte in fretta quando diventa evidente che c'è qualcos'altro a bordo. Andy mostra a Kay il suo bottino, ma non le dice del pericolo, e quando lei si avventura fuori per raccogliere altro cibo, viene morsa da un umano rabbioso.
Horror post apocalittico che non aggiunge niente a tutto quello che è stato già detto e fatto in questo genere, con alcune curiosità: lo sfondo del bush australiano, il vedere Martin Freeman (Andy) alle prese con questo genere, e la presenza sempre magnetica dello storico David Gulpilil (qui Daku, l'uomo saggio).
Post apocalyptic horror that adds nothing to everything that has already been said and done in this genre, with some curiosities: the background of the Australian bush, seeing Martin Freeman (Andy) struggling with this genre, and the always magnetic presence of the historian David Gulpilil (here Daku, the wise man).
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