Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Guatemala. Pablo è un uomo che ha vissuto tutta la vita sposato con una donna, ha avuto dei figli, e ha sempre fatto parte di una comunità ultra-religiosa, e che adesso sta affrontando le conseguenze dell'essersi dichiarato gay, in un paese ancora molto poco aperto verso l'omosessualità.
Secondo lungometraggio per Bustamante, secondo tema di una sorta di trilogia sui temi secondo lui più controversi ed osteggiati, tutt'oggi, nel suo paese (il Guatemala). Se nel primo Ixcanul si occupava dei nativi delle comunità indigene, nel secondo si occupa di omosessualità, e certo il quadro che ne esce non è roseo. Il film è al tempo stesso surreale e con parti assolutamente credibili (peculiarità di Bustamante), e coglie nel segno. Bene il cast.
Second feature film for Bustamante, second theme of a sort of trilogy on the most controversial themes, according to him, still today, in his country (Guatemala). If in the first Ixcanul he dealt with the natives of indigenous communities, in the second he deals with homosexuality, and certainly the picture that emerges is not very good. The film is both surreal and with absolutely credible parts (peculiarity of Bustamante), and hits the mark. Well done to the cast.
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