Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Junior "JR" Bonner è un cowboy da rodeo che ha superato di poco il suo apice anche se non lo ammetterà mai. Junior viene visto per la prima volta mentre cura le sue ferite dopo una corsa infruttuosa su un toro scontroso di nome Sunshine. Torna a casa a Prescott, in Arizona, per la parata e il rodeo del Giorno dell'Indipendenza. Quando arriva, la casa della famiglia Bonner viene demolita dal fratello minore Curly, imprenditore e sviluppatore immobiliare, per costruire un parcheggio per roulotte. Il padre donnaiolo di Junior, Ace, e la madre con i piedi per terra e paziente, Elvira, si sono allontanati. Ace sogna di emigrare in Australia per allevare pecore e estrarre oro, ma non riesce a ottenere finanziamenti da Curly o Junior, che è al verde. Dopo aver steso il fratello arrogante con un pugno, Junior corrompe il proprietario del rodeo Buck Roan per lasciarlo cavalcare di nuovo Sunshine, promettendogli metà del premio in denaro. Buck pensa che deve essere pazzo, ma questa volta Junior riesce davvero a farcela, rimanendo sul toro per otto secondi interi.
Forse l'unico film di Peckinpah senza spari ("I made a film where nobody got shot and nobody went to see it" ebbe a dire deluso dai risultati al botteghino), anche Junior Bonner (in Italia L'ultimo buscadero) è un film colmo della malinconia tipica del regista, verso un'epoca dove (secondo lui) c'erano dei veri eroi, e che stava tramontando a favore del capitalismo moderno. Grande prova corale, con uno straordinario Steve McQueen nei panni del protagonista.
Perhaps the only Peckinpah film without shots ("I made a film in which nobody shot themselves and nobody went to see it" he said, disappointed with the box office results), also Junior Bonner is a film brimming with the typical director's melancholy, towards an era where (according to him) there were real heroes, and which was fading in favor of modern capitalism. Great choral performance, with an extraordinary Steve McQueen in the role of the protagonist.
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