La cantautrice (cantante, compositrice, chitarrista e tastierista) londinese di Chelsea dal nome (e origini, lato paterno) turco, arriva al terzo disco (ve ne parlai in occasione del suo folgorante debutto del 2019) dopo alcune esperienze anche molto importanti (ha aperto per Adele nel 2022 i due concerti ad Hyde Park, dopo di che ha aperto il tour inglese del 2022 dei riformati Roxy Music, il che vi dà le coordinate del suo genere musicale, davvero difficilmente incasellabile, altamente melodico ed orecchiabile ma decisamente non mainstream). Ne fa tesoro, e anche stavolta costruisce un disco che, come detto, è davvero complicato da definire, va semplicemente ascoltato. La sua voce è profonda e delicata, le canzoni sono levigate ma non facili, eppure affascinanti.
The London-based singer-songwriter (singer, composer, guitarist and keyboardist) from Chelsea with a Turkish name (and origins, paternal side), arrives at her third album (I told you about it on the occasion of her dazzling debut in 2019) after some very important experiences (she opened for Adele in 2022 at the two concerts in Hyde Park, after which she opened the 2022 English tour of the reformed Roxy Music, which gives you the coordinates of her musical genre, really difficult to pigeonhole, highly melodic and catchy but definitely not mainstream). She treasures it, and this time too she builds an album that, as mentioned, is really complicated to define, it simply has to be listened to. Her voice is deep and delicate, the songs are smooth but not easy, yet fascinating.
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