Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Un'anziana coppia di lingua quechua vive sull'altopiano boliviano, gli aridi altopiani delle Ande, e il malato Virginio, sapendo che sta per morire, trascorre i suoi ultimi giorni nascondendo questa condizione alla moglie Sisa. Dietro la coppia quechua c'è una lunga vita insieme. Insieme sono impegnati in compiti come pascolare i loro lama. La loro casa è circondata da alte montagne. Virginio guarda spesso il cielo e spera che piova. Poiché non piove e il pozzo della città è vuoto, Sisa deve camminare ogni giorno fino al fiume. Anche le donne dei villaggi circostanti si riversano nell'ultima sorgente rimasta. Un giorno ricevono la visita del nipote Clever, che porta notizie dalla città. Deve parlare con loro in spagnolo perché non capisce il quechua. Clever vuole che i suoi nonni facciano le valigie e trasferiscano la famiglia in città, dove il malato Virginio potrà essere visitato e curato. (Wikipedia)
Scenari mozzafiato e facce indimenticabili. Passato affascinante e futuro incerto. L'incomunicabilità tra generazioni, ma pure tra modi di concepire la vita. Nessuno dei due criticabile. Una storia semplice ma universale. Tutto questo è Utama, un film molto bello.
Breathtaking scenery and unforgettable faces. Fascinating past and uncertain future. The lack of communication between generations, but also between ways of conceiving life. Neither of them criticizable. A simple but universal story. All this is Utama, a very beautiful film.
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