Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Carl, un modello, partecipa a un casting imbarazzante con altri modelli maschi. Carl esce con Yaya, una modella e influencer, e ce l'ha con lei perché si aspetta che lui paghi i pasti anche se lei guadagna più di lui. Litigano su soldi e ruoli di genere. Yaya ammette di avere una relazione con Carl per il coinvolgimento che questo fa guadagnare loro sui social media e che cerca di diventare una moglie trofeo, ma Carl dichiara che finirà per amarlo. Carl e Yaya vengono invitati a una crociera di lusso a bordo di un superyacht in cambio della loro promozione sui social media. Tra i ricchi ospiti ci sono l'oligarca russo Dimitry e sua moglie Vera; la coppia di anziani Clementine e Winston, che hanno fatto fortuna fabbricando granate e altre armi; Therese, una persona in sedia a rotelle in grado di pronunciare solo una frase in tedesco dopo un ictus; e Jarmo, un milionario solitario della tecnologia che flirta con Yaya.
C'è chi lo ha paragonato a Pieter Bruegel. Non ha tutti i torti. E' chiaro che il regista svedese punta in alto, lo fa dal suo debutto, punta a Buñuel, Antonioni, Godard, nella sua critica al capitalismo, al lusso ributtante, agli sprechi senza fine. Il film è divertentissimo ed esagerato, ma forse, tornando al messaggio, fin troppo semplicistico. Rimane comunque uno spettacolo.
Some have compared him to Pieter Bruegel. They are not entirely wrong. It is clear that the Swedish director aims high, he has done so since his debut, he aims at Buñuel, Antonioni, Godard, in his criticism of capitalism, of disgusting luxury, of endless waste. The film is hilarious and exaggerated, but perhaps, returning to the message, too simplistic. It remains a spectacle nonetheless.
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