Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
A New York City, José lavora come cuoco in un ristorante messicano di proprietà del suo severo fratello chef, Manny. Mentre tutti si stanno preparando per l'ora di punta, mezzogiorno, Nina, la cameriera, arriva in ritardo per il secondo giorno consecutivo e Manny la licenzia all'istante. Mentre Nina se ne va, lascia cadere il suo orsacchiotto; José lo recupera e la insegue fino in metropolitana per restituirglielo. Quando le chiede perché fosse in ritardo, gli dice che è incinta e che il motivo sono le nausee mattutine. José la invita ad una passeggiata per la città, che lei accetta. Porta Nina al ristorante del collega di Manny e la raccomanda per un posto di cameriera. Mentre cenano in attesa della risposta, Nina gli dice che non ha intenzione di procedere con la gravidanza e sta seriamente considerando un aborto anche perché il padre non è interessato a sostenerla, e lei è al verde.
Film dall'intento peloso e molto di parte, ovviamente sostenuto dalle organizzazioni pro-life, antiabortiste e pro-adozione, noioso e prevedibile, intriso di luoghi comuni, di scene e situazioni alla continua ricerca della commozione dello spettatore. Da evitare.
Film with a very biased intent, obviously supported by pro-life, anti-abortion and pro-adoption organizations, boring and predictable, full of clichés, scenes and situations in constant search of the viewer's emotion. To be avoided.
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