No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20220626

باران (Piove)

Baran - Di Majid Majidi (2001)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


È inverno a Teheran. Lateef ha 17 anni. Lavora in un cantiere edile gestito da Memar. Lateef prepara e serve tè e cibo per i lavoratori con i quali litiga spesso. Provengono da tutto l'Iran, ma in particolare dall'Azerbaigian iraniano. Alcuni sono rifugiati dall'Afghanistan. Non hanno carta d'identità e sono impiegati illegalmente. Quando arrivano gli ispettori del lavoro, devono nascondersi. Un lavoratore afgano, Najaf, cade, si rompe una gamba e viene portato in ospedale. Soltan, un altro afgano, chiama Rahmat, il figlio di Najaf, che ha circa 14 anni, per sostituirlo. Memar si rende presto conto che Rahmat è troppo giovane e cambia il lavoro di Rahmat e Lateef. Lateef è furioso, minaccia Rahmat, cerca di sabotare il suo lavoro e lo spia.

Ci sono film che non hanno niente di originale, e fanno schifo. Ce ne sono altri che non hanno niente di originale nella storia, ma che, trasportati in un contesto diverso, diventano bellissime storie. E' il caso di questo film del regista iraniano, che conferma la bontà di una scuola cinematografica che, a dispetto delle difficoltà che incontrano tutti i realizzatori di quel Paese, sembra inesauribile.

There are films that have nothing original about them, and they suck. There are others that have nothing original about the story, but which, transported to a different context, become beautiful stories. This is the case of this film by the Iranian director, which confirms the goodness of a film school which, despite the difficulties faced by all the filmmakers of that country, seems inexhaustible.

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