No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20220614

Scatola

Spiritbox + InVisions, 8 giugno 2022, Legend Club, Milano


La già citata spending review dei concerti non è riuscita a tagliare i canadesi, nonostante con tutta probabilità, sia ancora una volta decisamente il più vecchio tra gli spettatori, e di gran lunga. Pioggerellina di giugno che disturba la lunga coda (in parte fuori dalla tettoia, in mezzo al ristorante esterno, e tra frotte di bambini che giocano nel parco adiacente, ragione per cui il parcheggio dietro al locale è pieno), già prima delle 20 in attesa dell'apertura delle porte, con alcuni rimasti senza biglietto: la data è sold out. Il locale si riempie in poco tempo, e alle 21 salgono sul palco gli InVisions, inglesi di York. Metalcore tra Architects e i primi BMTH, si danno da fare e scaldano i presenti, alcuni lì anche per loro.

Poco prima delle 22 ecco i canadesi, capitanati dalla coppia (anche nella vita) Courtney LaPlante alla voce e Mike Stringer alla chitarra. Scaletta ovviamente dominata dal debutto Eternal Blue, con qualche ripescaggio dai loro primissimi EP e singoli. Il Legend, decisamente piccolo, sembra stentare a trattenere la loro esplosività, fatta di metalcore sperimentale, grandi melodie, e tecnica davvero ragguardevole: non solo lo stile chitarristico di Stringer, ma pure Josh Gilbert, al basso e ai cori, sono davvero bravi e per niente prevedibili. Ottimo anche Zev Rosenberg alla batteria. Courtney è impeccabile sia sulle parti pulite, sia sul growling, scherza sulla scivolosità del palco, si preoccupa che tutti siano idratati, racconta di quanto sia(no) felici di essere finalmente in Italia (è la prima volta) e che dovevano venire, ma poi è arrivato il COVID19. Io, dopo un po' di tempo, ascolto nuovamente le loro canzoni, e mi rendo conto di quanto siano belle e potenti. Dopo circa un'ora è tutto finito, e so che ho fatto bene ad esserci.
Just before 10pm here are the Canadians, led by the couple (also in life) Courtney LaPlante on vocals and Mike Stringer on guitar. Setlist obviously dominated by their debut Eternal Blue, with some repechage from their very first EPs and singles. The Legend, decidedly small, seems to struggle to hold back their explosiveness, made of experimental metalcore, great melodies, and really remarkable technique: not only Stringer's guitar style, but also Josh Gilbert, on bass and vocals, are really good and not predictable at all. Zev Rosenberg on drums is also excellent. Courtney is flawless on both the clean parts and the growling, jokes about the slipperiness of the stage, worries that everyone is hydrated, tells how happy she (their) is (are) finally to be in Italy (it's the first time) and that they had to come, but then came COVID19. I, after some time, listen to their songs again, and I realize how beautiful and powerful they are. After about an hour it's all over, and I know I was right to be there.

2 commenti:

monty ha detto...

Eri a Milano per un concerto la stessa sera in cui ho visto i Fontaines D.C.!

jumbolo ha detto...

Ah, al Magnolia, pensa che nemmeno lo sapevo, sapevo che erano la sera prima a Bologna (vicini di ombrellone me l'hanno ricordato, e ne abbiamo parlato), ma questo è sintomatico: dopo 2 anni e mezzo di stop, adesso fino almeno al 2024, i concerti ci usciranno dalle orecchie.