No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060211

Colombia gen 06 - 20


Holiday in Colombia 6
10/1/2006 Un salto in Cile

Si fa colazione al bar proprio sotto il palazzo dell’appartamento di Juli. Mi spiega che è un po’ come il salotto grande degli studenti che abitano gli appartamentini sovrastanti, il padrone è loro amico, i frequentatori abituali, gli anziani soprattutto, sono diventati compagni abitudinari di colazione. Un salto all’internet point lì vicino, in farmacia e all’edicola, poi raccogliamo i bagagli, prendiamo un coletivo e andiamo dalla sorella, dal cognato, dalle gemelle. Mangiamo lì, dopodichè Pedro ci porta all’aeroporto di Rosario, scherzando sul fatto che è piccolissimo ma internazionale; ci salutiamo. Check in, attesa, dogana, partenza, volo LAN (ex LanChile, adesso consorzio di diverse compagnie aeree sudamericane). Scalo a Cordoba (Argentina), arrivo a Santiago del Cile nel pomeriggio inoltrato. Stesso aeroporto di 12 anni fa, l’ultimo viaggio transoceanico prima di questo. All’epoca mi sembrava immenso, adesso mi sembra normale. Abbiamo il trasferimento per l’albergo compreso (la sosta a Santiago non è stata voluta, l’hanno venduta a Juli quando ha comprato i biglietti per Bogotà, andata e ritorno con questo stop over, pernottamento incluso senza sovrapprezzo. Dico questo perché “trasferimento” e “albergo” sono parole che non appartengono al vocabolario di questo viaggio), ma ci perdiamo la chiamata, quindi cerchiamo un’addetta che, gentilmente, ci recupera un mini-van e un autista che ci porta al Radisson (quello nuovo, fuori città, scopriremo poi; ce n’è uno più vecchio quasi in centro). Vedendo i cartelloni giganti dei candidati alle elezioni (ormai anche le campagne elettorali sono globalizzate), chiediamo un parere all’autista, mentre percorriamo l’autostrada, e la risposta è sbalorditivamente candida: il candidato di centro-destra non gli piace, è una specie di Berlusconi, un ricco possidente di qualsiasi tipo di compagnia, ma non gli piace nemmeno votare la candidata di centro-sinistra, perché è solo un paravento per far continuare a governare Lagos, che, nonostante abbia fatto bene, non può essere rieletto; se voto qualcuno voglio che sia lui o lei, di sua volontà, a governare. Non fa una grinza.
Il Radisson è un cinque stelle, e Juli appena in camera mi dice qualcosa come “guarda bene questa stanza e questo albergo perché non ne vedrai più di simili fino alla fine del viaggio”. Ne approfittiamo poco, però, perché la sveglia sarà all'alba, il mini-van che ci riporta all’aeroporto passerà a prenderci alle 6,15.
Chiamiamo il mio amico Valery, livornese di scoglio che lavora a Santiago da anni, addirittura ci si è sposato; passa a prenderci per andare a cena. Non è puntualissimo, e arriva contromano, ma quando arriva è una festa. Non clamorosa, ma ugualmente gioiosa. E’ strano due volte: sono qui in viaggio con una ragazza conosciuta via e-mail e, a non so quanti mila chilometri da casa, usciamo con un amico conosciuto su un sito di tifosi del Livorno poco più di un anno fa. Le nuove frontiere della tecnologia, almeno in questo campo, ci hanno reso la vita migliore, ci danno più opportunità. Se ci si pensa, è sbalorditivo. E la serata è scoppiettante, Valery, dopo averci fatto fare un veloce city tour senza scendere dalla macchina, la butta da subito in politica, ci spiega la realtà cilena e poi si allarga alla situazione sudamericana, e noi gli stiamo dietro volentieri. Juli, che non lo conosceva, si diverte molto e apprezza. Io, che già lo trovavo irresistibile, mi diverto a sentirlo parlare in castigliano con un inconfondibile accento livornese. Mangiamo in una specie di ristorante italiano, e non ci possiamo lamentare, anche perché paga tutto Vale. E’ una serata irreale, o meglio, se qualcuno mi raccontasse che, di passaggio in Cile, si è incontrato con un amico di Livorno che lavora lì mi sembrerebbe irreale; invece l’abbiamo vissuta veramente.
Vale ci riaccompagna al Radisson e si congeda con raccomandazioni paterne. A presto Cileno. E’ stato bello.

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