oy Nicaragua nicaraguita....y el Volcan Mombacho
Ieri sera siamo andati a cena al ristorante Doña Conchi, cucina spagnola. Eravamo partiti per il messicano di fronte, ma Daniela e' rimasta incantata dall'atmosfera di Doña Conchi e siccome io sono accomodante, ma soprattutto mi basta riempire la pancia, siamo andati li'. La scelta per me non era vastissima, ma me la sono cavata. Uno spaghetto cotto benissimo con verdure tirate e un sapore leggermente piccante davvero gustoso e inusuale per uno spaghetto. Ma a parte questo, nel ristorante c'era un tizio che suonava la chitarra e cantava. All'inizio avevo timore che rompesse le palle. Poi ne sono rimasto conquistato, soprattutto quando ha eseguito due classici nicaraguensi (cosi' ho dedotto), uno che recitava oy Nicaragua nicaraguitaaaaaaaa, ovviamente dedicato alla patria, e uno che parlava di una ragazza che andava nella capitale a cercare fortuna e finiva a prostituirsi, anzi ad alquilar su cuerpo.
Forse vi ho gia' parlato della mia propensione a commuovermi quando sento canzoni tradizionali latinoamericane. E' piu' forte di me.
Stamattina prima escursione, al vulcano Mombacho, vicinissimo a Granada. La nostra guida personale si chiamava Mauricio, un giovane nicaragueño simpatico e ciarliero il giusto, con il quale abbiamo passato un buon tempo, parlando dell'escursione ma anche di calcio e di baseball. Il vulcano e' quieto da millenni, ma e' in attivita' come testimoniano le fumarole che si possono vedere qua e la'. Il tutto e' immerso in una selva fitta, dove ci sono molte fincas di caffe'. Siamo arrivati al parcheggio con un taxi messo a disposizione dall'organizzazione dell'escursione, poi siamo saliti (e discesi) fino in cima con un camion militare dell'organizzazione del Parco Naturale, sulla cima abbiamo fatto un bel giro a piedi, osservando da piu' punti il panorama di Granada, del Nicaragua, della Laguna de Apoyo (che visiteremo domani), del Lago Nicaragua e delle isolette davanti a Granada (che visiteremo dopo domani), e osservando sempre da piu' punti l'interno del cratere, pieno di una vegetazione fittissima.
Oggi mi ero rimesso la maglia del Livorno di Cristiano Lucarelli, e prima di uscire per l'escursione avevo consultato la pagina web di Repubblica, quindi sapevo gia' del fattaccio occorso in Italia (la morte del tifoso laziale per mano di un poliziotto). Quando sono rientrato ho visto che il Livorno ha vinto a Siena, e confesso che sono contento, ma non capisco piu' il senso del calcio in Italia. Forse e' meglio non pensarci, e focalizzare l'attenzione sul ristorante dove mangeremo stasera.
Nessun commento:
Posta un commento