No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20071119

Costa Rica + Nicaragua nov 07 - 13

Stefano e Yorlenny
Vi ricordate la canzone Smooth? Quella da Supernatural di Santana con Rob Thomas alla voce, con quel video pieno di latinos e latinas che ballavano per strada? Ecco, sentirla uscire dallo stereo di una casa a Playa Sámara, con morochas che si dondolano sul patio fa tutta un'altra impressione. Mentre torno dalla spiaggia la fischietto passando davanti alla casa.

La mattina del sabato ci rifacciamo tutta la strada dall'ostello al terminal Alfaro (l'impresa che viaggia da San Jose' a Sámara) a piedi (e' lontano piu' o meno come il terminal Trans Nica), ma arriviamo con un anticipo clamoroso. Le due ore e mezzo di attesa ci permettono di osservare una fauna umana straordinaria. Parcheggiatori abusivi istituzionalizzati, tassisti in tripla fila, accattoni di ogni provenienza, personaggi quasi inimmaginabili. Il bus e' senza aria condizionata, non ci hanno dato i posti accanto e convinco una signora a fare cambio. Insieme a noi sale una ragazza probabilmente inglese che mi ricorda vagamente Suzi Quatro ma ha degli occhi da cerbiatto straordinari e un'aria a meta' tra il timoroso e l'ingenuo. Si siede dietro a noi e l'unica parola che pronuncia e' Samara? rivolta a me quando ci alziamo perche' siamo arrivati. Il bus si ferma un numero inenarrabile di volte, ma la previsione di Stefano e' incredibilmente precisa: arriviamo alla Posada Matilori alle 17,30. Sul bus conosciamo Francesca, italiana in CostaRica da diversi anni, creatrice di siti internet. Conosce tutti e tutto. Ci da' delle dritte. Ma soffermiamoci su quello che sara' la nostra casa per la settimana a venire, la Posada Matilori e i suoi dueños: Stefano e Yorlenny.
Stefano e' italiano di Rovereto, ed e' un 40enne che sembra un 30enne, simpatico, ciarliero e cazzuto, con le idee chiare e con dei sogni che persegue con cognizione. Mi accoglie con la notizia della nazionale di calcio qualificata per aver vinto in Scozia: e' venuto qua 11 anni fa per cambiare la sua vita e ce l'ha fatta, almeno per quanto mi sembra. Si sbatte e si e' sbattuto facendo mille cose, non e' milionario ma mette passione in quello che fa. Sta tentando il salto di qualita', dall'ostello da pochi dollari per backpackers americani a questa Posada che e' qualcosa di splendido. 4 camere tenute meravigliosamente, bagni pulitissimi, acqua calda (una rarita'), tv via cavo in camera, aria condizionata, ventilatori, cucina elegante, lavanderia gratis. Il prezzo e' decisamente conveniente, credetemi. Sua moglie Yorlenny e' la sua socia, costarricense, una 30enne che dimostra 20 anni, sembra una fata (mi sono fatto un po' influenzare dagli ultimi 20 minuti di Lady in the water rivisti su HBO ieri sera prima di prendere sonno): voce da usignolo, bellissima e sempre sorridente. Una coppia che, come dice Daniela, la vedi e ti si apre il cuore. Sei subito dalla loro parte.
Ci sistemiamo (non solo: quando gli diciamo che non siamo una coppia, ci promettono che l'indomani ci cambieranno la stanza. Ci avevano dato un matrimoniale convinti che fossimo fidanzati, domani appena gli si libera ci daranno una stanza con due letti separati) e seguendo i consigli di Francesca e di Stefano andiamo a 10 metri a cenare, al Samareño. Trovo gli spaghetti con avocado e gamberi, gli chiedo se me li possono fare senza gamberi, sono buonissimi, dopo di che domando cosa c'e' nella ricetta, visto che gli spaghetti all'avocado sono una delle mie ricette preferite. La cuoca ci mette il vino bianco e il pepe (il primo non lo immaginavo, il secondo era palese), ne faccio tesoro. Finalino gustoso: la carta di credito di Daniela non funziona. Non capiamo perche', ma l'indomani mattina ne avremo la riprova facendo spesa. Mi faccio grasse risate alle sue spalle e pago con la mia. Le risate sono grasse perche' la mia a volte imperscrutabile compagna di viaggio, va in giro con una carta di credito con la quale non puo' prelevare contante in quanto non conosce il codice PIN. Per cui ci eravamo accordati che io avrei prelevato contante, lei avrebbe pagato il pagabile con la sua carta, in modo da dividere gia', anche se grossolanamente, le spese. Dopo stasera non c'e' piu' verso, ed e' divertente.

Oggi giornata di mare, e sto molto attento a non scottarmi: abbiamo una settimana. Abbiamo deciso che rimarremo qui fino al 25, data in cui dobbiamo tornare a San Jose' per prendere il volo di ritorno l'indomani. Siamo un po' stanchi di girare e cosi' riusciro' a farmi la settimana al mare che volevo farmi gia' da luglio. Spiaggia bella ma non tenuta benissimo, lunga piu' di 2 km, con una risacca di circa 40 mt (siamo sul Pacifico). La mattina il sole ti sbriciola. Alle 17,30 e' gia' sulla linea dell'orizzonte. Questa cosa delle ore di sole e' un altro argomento che dovremmo riprendere poi.
Inoltre, un'interessante conversazione con Stefano sull'approccio al lavoro dei costarricensi, del tutto simile a quello dei nicaraguensi descrittoci da Anne al Crater's Edge di Laguna de Apoyo. Ne parleremo piu' avanti.
Alla Posada una famiglia costarricense (capofamiglia Javier, simpatici, con due bambini), 3 norvegesi che se ne sono andati stamani (non ho fatto in tempo a farci almeno due chiacchiere), due francesi arrivati oggi (simpatici, lei di origini spagnole, lui di origini algerine: gli ho subito detto che non sono un fan di Matrix). Altri arrivi oggi non ancora identificati.

Adesso vi saluto. Se non mi sentite per qualche giorno non state a preoccuparvi. Sto bene. Un abbraccio a tutti.

3 commenti:

lafolle ha detto...

il colmo per una banchiera..

Anonimo ha detto...

non pensavo fossi passato per Napoli!
vit

Anonimo ha detto...

Ciao Jumbolo!!!

E&E