No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121116

the greatest of all

I più grandi di tutti - di Carlo Virzì (2012)
Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)

Rosignano Solvay, cittadina di mare ma industriale a 25 km. da Livorno, Italia. Quindici anni fa, da qui venivano i Pluto, una rock band che ha calcato i palchi scalcinati di una parte della penisola, incidendo anche alcuni dischi. Oggi, Sabrina Cenci, bassista tossica, è promessa sposa di un tizio incravattato e ha una bella casa, una giovane signora annoiata. Loris Vanni, batteria, un tipo lento ma buono, ha una ditta di idraulica, una moglie che gli vuole bene e lo sprona, e un figlio delizioso che lo prende in giro proprio perché è un po' lento. Maurilio Mao Fantini, cantante, una volta legato sentimentalmente a Sabrina, è ancora senza una lira, pieno di debiti, costantemente di fuori, ma sempre spavaldo e senza un futuro. Rino Falorni, chitarrista funambolo e vero musicista fa l'operaio e vive con il padre che gli rompe costantemente i coglioni. Odia tutti gli altri tre ex Pluto e si fa i cazzi suoi.
Ludovico Reviglio, un giovane giornalista musicale in sedia a rotelle, con una iniziale inspiegabile ossessione/culto verso i Pluto, riesce a rintracciare Loris. Gli spiega che vuole organizzare un'intervista alla band riunita, e perché no, potrebbe scapparci pure una vera reunion con tanto di concerto. Loris come al solito ci mette un po' a capire, e si mette quindi alla ricerca degli altri, persi di vista da dieci anni.

Devo confessare che c'era molta aspettativa da parte mia verso questo film. I motivi principali sono tre e ve li riassumo brevemente: Carlo, ex componente della band livornese Snaporaz, è il fratello minore di Paolo (per lui compone colonne sonore), stimato regista livornese, ed avevo perso il suo film di debutto L'estate del mio primo bacio, scoraggiato già dal titolo. Mi sentivo un po' in colpa verso di lui, ma non è che ne avessi sentito parlare poi benissimo. Il film è ambientato (e, in parte ma solo in parte, girato) a Rosignano Solvay, il luogo dove sono nato e cresciuto. La storia mi ricorda, molto vagamente, quella della mia ex band (anch'io sono convinto che fossimo "i più grandi di tutti", e ne sono convinto ancora oggi), e, scherzando, avevo raccontato a tutti che il Virzì si fosse ispirato proprio a noi (alla fine, da quanto era grande la cazzata, avevo finito per crederci).
Detto questo, il film è carino, ma ha molti difetti. E quindi, alla fine mi ha un po' deluso. A parte il fatto che la mia cittadina si vede pochissimo, non è certo questo che mi ha deluso. I personaggi, potenzialmente interessanti, sono "interrotti", non approfonditi come si deve, e la storia fa un po' acqua. Lo stile è un po' troppo simile a quello del fratello maggiore, ma (almeno per il momento) non raggiunge quelle vette poetiche, anche se ci prova. Ci sono parecchi momenti morti, viene voglia di spingere il film, tutto alla fine risulta macchiettistico. Però bisogna dare atto a Virzì junior di trattare una storia che potrebbe essere vera, e che solleva il problema della musica rock in Italia (non si può vivere di musica in questo Paese), conoscendo bene il tema. Oltre a questo, simpatiche le prove dei protagonisti (Claudia Pandolfi è Sabrina Cenci, Alessandro Roja - Diaz, Magnifica presenza, Romanzo Criminale la serie - è Loris Vanni, Dario Kappa Cappanera, vero e ottimo musicista, è Rino Falorni, Corrado Fortuna è Ludovico Reviglio, Frankie Hi NRG è il suo aiutante/segretario, Catherine Spaak è la madre), e impressionante la presenza di Marco Cocci, come sapete presentatore tv, non alla prima prova come attore, cantante di lunga data del Malfunk, dotato di una grandissima voce (una delle più belle a livello rock italiano, lo sostengo da sempre), in questo film interpreta una versione avariata di se stesso e buca letteralmente lo schermo.
Se c'è una cosa che vale davvero in questo film, sono proprio i pezzi (quel poco che si riesce a sentire) dei Pluto. Divertenti i titoli di coda, dove Litfiba, Baustelle, Irene Grandi e Vasco parlano dei Pluto. E adesso godetevi Vado al mare: top!

5 commenti:

Dantès ha detto...

le canzoni sono una delle cose migliori, sì

Filo ha detto...

ma le musiche di chi sono, si sa? dei Malfunk?

jumbolo ha detto...

se ho letto bene, di cocci/cappanera.

Filo ha detto...

"vado al Mare" è un pezzone.
Non canto altro da 4 giorni.

jumbolo ha detto...

assolutamente d'accordo