Love This Giant - David Byrne and St. Vincent (2012)
Sono d'accordo, in linea di massima (ma di sicuro non riesco ad argomentarlo così diffusamente), con Eric Harvey che su Pitchfork scrive, più o meno, che dalla collaborazione di due artisti così bravi, con punti in comune e differenze, ci si aspettava di più. Non che sia un disco inascoltabile, o che non sia interessante. Però, diciamo che il fatto che sia basato soprattutto su una brass band, a livello musicale, probabilmente ne mina la tenuta. Molto divertente a tratti, come detto perde un bel po' di smalto nella seconda parte. E, personalmente, la "mano" di Byrne tende un po' a schiacciare l'istrionismo di Annie Erin Clark in arte St. Vincent (e qualcuno potrebbe pure aggiungere che c'era da aspettarselo, visto il "peso" decisamente più grande dell'ex Talking Heads). Diciamo che il lirismo della brunetta spicca comunque, in mezzo al funk futuristico di Mr. Byrne, ma che lascia l'amaro in bocca perché è poco. Merita un ascolto, ma pure che se ne dica che potevano osare di più. Più divertente che bello.
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