No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121113

red & blu

Il rosso e il blu - di Giuseppe Piccioni (2012)
Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)

Roma, un liceo qualunque in un quartiere qualunque. L'inizio di un nuovo anno scolastico. La preside Giuliana arriva presto e piazza i rotoli di carta igienica nei bagni: li ha portati personalmente, da casa. E poi arrivano i professori, annoiati, demotivati, a parte quelli giovani. Il professor Fiorito ci fa da guida, con la voce fuori campo ci racconta il perché questo Paese non può andare da nessuna parte: perché i suoi giovani non capiscono niente, sono vuoti, rappresentano il nulla. Eccoli che arrivano, con i cellulari e gli iPod sempre nelle orecchie, assolutamente disinteressati alla conoscenza. Ma "quello nuovo", il professor Giovanni Prezioso, non la pensa alla stessa maniera. E' un supplente, ci prova con tutte le sue forze, pensa di doverli salvare. Eppure, tra lui e Fiorito non c'è antipatia. E nella sua classe, Prezioso vede tante storie. Pure la preside si ritrova, suo malgrado, a fraternizzare più del dovuto con un alunno particolarmente sfortunato.

Giuseppe Piccioni trasferisce al cinema il libro Il rosso e il blu, cuori ed errori nella scuola italiana di Marco Lodoli; non ho letto il libro, ma sono abbastanza sicuro che sia un buon libro, Lodoli è bravo. Piccioni una volta era una promessa, oggi mi viene da aggiungere "non mantenuta". I suoi film hanno buoni spunti, ma sono perennemente in bilico su un, passatemi la figura paradossale, baratro di mediocrità. Pensate cosa sarebbe stato questo film senza il professor Fiorito interpretato da quel fenomeno di Roberto Herlitzka, un attore settantacinquenne (75) che sta lavorando a più non posso (indice di cosa, secondo voi?). Una perdita assoluta di tempo e di denaro. Piccioni è pure sfavorito dal fatto che la scuola è da sempre uno dei temi più inflazionati, nel cinema; forse bisognerebbe vietare di fare film su questo tema (ma poi penso a un Monsieur Lazhar oggi, o ad un Breakfast Club ieri, e taccio - senza scomodare L'attimo fuggente -). E comunque, siamo qui. Scamarcio (Prezioso) ce la mette tutta per diventare un attore vero, e per fortuna non è ancora diventato insopportabile come Accorsi, la Buy recita sempre la stessa parte sia che interpreti un'insegnante, una psicologa o una drogata, e via così. Meno male che i rumeni in Italia cominciano a diventare attori, oltre che muratori (Ionut Paun - Adam - e Alexandru Bindea - il padre benzinaio - mi sembrano le note migliori del film), sia detto senza ironia.
Insomma, come direbbe voi-sapete-chi, troppo italiano.

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