Take Shelter - di Jeff Nichols (2012)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Ohio, cittadina di provincia. Curtis LaForche è un giovane operaio in un cantiere. Ama la bella moglie Samantha, che arrotonda il povero stipendio di Curtis facendo la sarta. La coppia conduce un'esistenza modesta, riempita dalla piccola Hannah, deliziosa ma con un problema di sordità dalla nascita, che obbliga la famigliola a salti mortali per coprire le spese sanitarie. Curtis è una persona seria, a volte troppo. Si potrebbe dire paranoico. Inizia ad avere delle strane premonizioni su tempeste violentissime, catastrofi imminenti. Samantha cerca di riportarlo alla ragione con dolcezza, ma Curtis più passa il tempo più la spaventa. L'uomo inizia a costruire un rifugio sotterraneo in cortile, ed il suo comportamento isola la famiglia dagli altri, generando frizioni sempre più difficilmente sopportabili anche all'interno della coppia.
Il secondo film del giovane regista di Little Rock è ossessivo come il suo protagonista. Non è per niente male. Ben fotografato, mette a stridente contrasto l'estrema tranquillità della provincia statunitense con una persona evidentemente instabile, ma pian piano instilla nello spettatore il sospetto che, nonostante tutto, Curtis sia nel giusto, e tutto quello che sta facendo lo fa per amore delle sue due donne. Lento e inesorabile, Take Shelter è un discreto film di tensione, che si avvale tra l'altro di un ottimo cast.
Nei panni del protagonista Curtis c'è infatti Michael Shannon, un attore ancora giovane ma già con un'enorme esperienza alle spalle, e una decisa predilezione per personaggi disturbati, che riesce ogni volta a rendere affascinanti e molesti al tempo stesso. Accanto a lui una Jessica Chastain (Samantha) dimessa ma sempre bellissima. In una parte marginale troviamo Shea Whigham (l'Eli Thompson di Boardwalk Empire, esperienza che divide con Shannon) nella parte di Dewart, e Ray McKinnon (il procuratore Potter della quarta stagione di Sons of Anarchy) in quella di Kyle.
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