Stavo pensando di inaugurare una rubrica sui viaggi di lavoro, visto che adesso ho cominciato a farlo, ma magari questo periodo durerà poco e avrei poco da scrivere, e magari a voi non ve ne potrebbe fregare di meno. Intanto, beccatevi queste righe.
Dobbiamo andare nell'operoso Nord Est, per la precisione nella Zona Industriale Aussa-Corno, nei pressi di San Giorgio di Nogaro, provincia di Udine. Una mattinata dovrebbe bastare, siamo d'accordo con chi ci dovrà "ricevere", quindi, visto che siamo in quattro, partiamo appena terminata la giornata di lavoro o anche prima, che per arrivare in loco ci vogliono 4 ore e mezzo minimo, dormiremo lì vicinissimo, e la mattina dopo alle 9,00 ci presenteremo dove dobbiamo andare. Siccome è una roba che mi piace, prenoto l'albergo per tutti e quattro, e andiamo con la mia macchina. Il problema è che sono quello che farà aspettare gli altri, per via di una (lo so, mi prenderete per non so chi) riunione telefonica, di quelle che si chiamano conference call, che mi impegna dalle 16 alle 16,45. Si spengono i pc, si caricano i bagagli in auto, si passa a prenderne altri, e si parte. Il problema è che il tempo non è proprio clemente: acqua a sassate fino a Bologna, e tenendo conto che siamo alla fine di febbraio e che alle 17 è già buio, fate un po' voi. Uno stress importante, tanto che quando arriviamo sulla tangenziale di Bologna e smette definitivamente di piovere, mi pare di essere arrivato. Invece, sono appena le 19 passate da un po', e la fame inizia a farsi sentire. La compagnia, fortunatamente, così come era stata per il viaggio in Belgio/Germania, è ottima: uno è uno dei tre colleghi presenti anche in quel viaggio, gli altri due sono amici anche fuori dal lavoro. L'atmosfera, soprattutto dopo la tensione della pioggia intensa, è rilassata, e dopo un po' di Bologna-Padova ci fermiamo ad un grande autogrill per cena. Si scherza e si mangia discretamente, seppure sia risaputo che gli autogrill italiani siano tutto fuorché economici, caffè, sigaretta per qualcuno, telefonate a casa per chi ha famiglia (tutti, tranne me, che mi limiterò ad un sms a padre e sorella quando arriverò), e si riparte che sono quasi le 21. Ormai il traffico è scemato, dopo Padova, il Passante di Mestre è praticamente deserto, si può schiacciare un po' l'acceleratore, peccato per i lavori sul tratto seguente e per la pioggerellina che si affaccia ogni tanto. Si esce al casello di San Giorgio Nogaro/Porpetto, e grazie ai navigatori gps siamo all'albergo qualche minuto dopo le 23.
Assegnazione delle camere, appuntamento per la mattina seguente, e via, doccia, cambio, mando sms, leggo qualche minuto, e spengo la luce. Materasso bello duro, si dorme che è un piacere; un po' di rumore di fondo, forse i generatori del supermercato sopra al quale è situato l'albergo, ma sono stanco e non li sento che per qualche secondo.
La mattina dopo è una bella giornata, fresca ma soleggiata. Scendo, facciamo colazione con tutta tranquillità, si risale per i bagagli e ci facciamo fare il conto; una bella signora rossa ci dice una cifra che a me non corrisponde, e glielo faccio notare. Si scusa, e riformula il conto; mi rimarrà la sensazione che "ce stava a provà" anche se si scusa un tot di volte. Il navigatore non ci aiuta per trovare il luogo dove siamo diretti, scopriremo poi perché; percorriamo quindi tutta la zona industriale, poi torniamo sui nostri passi perché, semplicemente, finisce la strada. Qualche tentativo, e troviamo la nostra metà. Sullo stradone che abbiamo percorso, fabbriche, magazzini, acciaierie, cantieri navali, un porticciolo turistico e un vero e proprio porto su questo fiume/estuario/canale navigabile. Arriviamo, ci incontriamo con i nostri referenti che fino ad oggi abbiamo conosciuto per telefono ed email, ci viene offerto un caffè, scopriamo che sono tifosi dell'Hellas Verona, mi chiedo perché, e cerco di fare caso all'accento. Visitiamo il loro sito, verifichiamo quello che ci siamo preposti, ci consultiamo, tra di noi e con loro, alla fine pensiamo di aver capito il problema. Indicativamente, gli comunico come procedere di lì in avanti per ovviare, siamo soddisfatti, sono circa le 11,30. Torniamo nei loro uffici, ci viene offerto un aperitivo, facciamo due chiacchiere informali. Ci fanno fare un giro per la zona industriale: diverse fabbriche, per via della crisi, hanno ormai padroni stranieri, ma fortunatamente, ci sono ancora. Passiamo dal piccolo porto: attraccata, ancora in attesa di ricaricare, c'è la nave che abbiamo "ordinato" dai nostri colleghi di un altra nazione e che ha scaricato il prodotto proprio lì dove siamo stati in visita. Vederla dal vero, dopo averne seguito la rotta su www.marinetraffic.com mi dà una certa emozione. Andiamo a pranzo in un ristorante all'inizio dello stradone che "forma" la zona industriale. Ristorantone con una grande sala e un paio di cameriere carine, tanta gente che lavora per pranzo, servizio rapido ma il cibo è buono. Non dovrei bere niente che devo guidare, ma un poco, per essere di compagnia. Si chiarisce la cosa dell'Hellas: la famiglia che gestisce il sito è di Verona, abitano qui dal lunedì al venerdì. Avevo vagamente riconosciuto la differenze del loro accento rispetto ai locali. Malgrado alcuni "segni" nell'ufficio che mi avevano fatto pensare ad opinioni politiche particolarmente distanti dalle mie, a tavola discorro anche di politica con l'anziano della banda, trovandomi molto d'accordo su diversi argomenti. E' stata un'esperienza piacevole e magari ce ne saranno altre. Ci salutiamo ringraziando del pranzo e dell'accoglienza, annunciando le email che seguiranno. La giornata è ancora bella, sono appena le 14, si prospetta un rientro per l'ora di cena. Saltiamo in auto non prima di una sigaretta, e ci dirigiamo verso l'autostrada. Atmosfera ilare, battute e scherzi, ogni tanto affiorano argomenti di lavoro. C'è chi si rilassa, addirittura c'è chi studia, io mi stanco della radio e infilo un cd che non ascoltavo da tempo ma che mi son portato dietro convinto che fosse quello giusto. The Southern Armony and Musical Companion dei Black Crowes. Ottimo. A distanza di più di vent'anni. Non troviamo molto traffico, fortunatamente. Poco prima di Bologna, quasi alla metà del percorso, ci fermiamo per una sosta al bagno, un caffè, una bottiglia d'acqua. Si riparte per la Firenze-Bologna, che a farla di giorno e senza pioggia è tutta un'altra cosa. A Firenze prendiamo la FI-PI-LI, a differenza dell'andata (ho scelto di fare la Firenze-Mare dopo il tratto costiero, troppo ristagno d'acqua), e qui il traffico della sera si vede subito: imbottigliamento immediatamente dopo il casello di Scandicci per la rampa della S.G.C. toscana. Ma va bene lo stesso, l'orario è buono. Quando arrivo a Collesalvetti riprendo l'autostrada per Rosignano e schiaccio il piede sull'acceleratore, che se ce la faccio ho un impegno per le 19,30 (la ginnastica "da vecchi", come la chiamo io, la posturale, che mi fa bene un paio di volte a settimana). Pochi minuti prima delle 19 siamo di ritorno, scarico tutti, saluti all'indomani, e via così.
Non so se dipenda dal fatto che sono un cazzone, dentro, ma convivono in me due sensazioni opposte: quella di essermi tutto sommato divertito, come in gita con la scuola, ma anche quella di aver fatto un buon lavoro, sia a livello tecnico (le conclusioni le tirerò domani, per scritto, ma ho già tutto piuttosto chiaro), sia a livello "diplomatico", nei rapporti con questi collaboratori "esterni". Chissà qual è quella giusta. Magari entrambe.
Alla prossima, comunque.
2 commenti:
"...Malgrado alcuni "segni" nell'ufficio che mi avevano fatto pensare ad opinioni politiche particolarmente distanti dalle mie..."
"...tifosi dell'HELLAS..."
JB, ma un sarà mia che c'era ir mezzobusto di chiorbone?
No perché ar prossimo giro vengo anch'io, ma cor un legno
Bartelloni
meno male un c'eri
Posta un commento