Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Sofia, Bulgaria. Due fratelli, Hristo o Itso, un artista intagliatore che sta lottando con la sua dipendenza dal metadone, e Georgi, uno studente delle superiori che si ritrova a far parte di una banda neonazista. La stessa banda è autrice di un attacco di matrice etnica contro una famiglia turca di Istanbul, che sta passando la notte a Sofia mentre è in viaggio verso la Germania. Georgi partecipa inizialmente al pestaggio, ma dopo poco si spaventa e scappa. Itso, che aveva visto la famiglia in un ristorante mentre pranzava con la sua ex fidanzata Niki, finisce per intervenire e salvare la famiglia, inclusa la bellissima figlia Işıl. Mentre comincia a sentire qualcosa verso Işıl, Itso vede la speranza di un cambiamento positivo nel suo destino, mentre Georgi, con l'aiuto di suo fratello, mette in discussione la sua filosofia e riconsidera la sua visione della vita.
Debutto estremamente interessante per questo regista bulgaro, con un film ruvido dalle intenzioni chiare, e dai risvolti etici fin troppo didascalici, ma messo in scena con un realismo da premiare. Bravi tutti gli interpreti, abbagliante la bellezza della giovane attrice turca Saadet Işıl Aksoy.
Extremely interesting debut for this Bulgarian director, with a rough film with clear intentions, and with too didactic ethical implications, but staged with a realism to be rewarded. All the performers were good, the beauty of the young Turkish actress Saadet Işıl Aksoy dazzling.
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