Epworth
11/12/2006
Cari Amici,
mi rendo conto solo adesso con orrore che ormai da piú di un mese non vi faccio avere mie notizie, ma qua il tempo vola e io mi trovo in un frullatore senza fine, senza il tempo di scrivervi nulla. Oggi ho quindi deciso che rubo una mezz'oretta alla mia breve pausa pranzo e vi scrivo qualche mia nuova.
Come giá vi ho accennato, lavoro su un progetto HIV in una specie di baraccopoli ai confini della cittá. Il posto si chiama Epworth e gode di dubbia fama. Vi si trova infatti una variegata umanitá di persone che vivono in case di cartone ai margini della scintillante capitale piú cara del mondo (ebbene sí, Harare quest'anno ha battuto Oslo e Stoccolma, nessuna sorpresa, vedendo che al cambio ufficiale due panini costano 5 dollari americani), che sbarcano il lunario, vendendo merci varie agli angoli delle strade in cittá o nei quartieri un po' piú chic, oppure coltivano piccoli appezzamenti di terra, vendendo poi le verdure, o vendono se stesse, come capita quando non hai altro.
Molti di loro vengono dalle campagne o da altri stati come il Malawi o il Mozambico, attratti dal ricco Zimbabwe di un tempo, dalle luci della sua capitale, e sono finiti a Epworth, il posto dove vai se vuoi stare ad Harare e non hai i soldi per un affitto normale.
A questa variegata umanitá appartengono anche membri del partito di opposizione MDC, che pur essendo al Governo qui nel paese non é davvero benvisto. Nello scorso maggio, la polizia di stato é entrata a Epworth nel contesto dell'Operazione Restaura l'Ordine voluta dal Governo e ha buttato fuori un sacco di gente dalla loro case, invitandola -si fa per dire- a tornare alle zone rurali da dove provenivano. Questo non solo per ripulire la cittá dai venditori ambulanti (contro i quali fa continui raid in cittá) e ridarle lustro ma anche per eliminare gli oppositori politici.
A Epworth il grande problema, oltre alla mancanza di abitazioni adeguate (per altro tra le migliori che mi sia capitato di veder sino ad ora), la povertá e il tessuto sociale sfaldato, é di sicuro l'HIV con una delle percentuali piú alte del paese. In Zimbabwe, una persona su 4 é sieropositiva, a Epworth una su 7. In Zimbabwe 3500 persone muoiono ogni settimana di AIDS, piú che in Darfur, l'aspettativa di vita per gli uomini non supera i 34 anni, per le donne i 37, in Iraq invece l'aspettativa di vita é di 51 anni per gli uomini e di 61 per le donne. So che magari questi dati non vi dicono niente, ma provate a pensare al peso sociale di tutto questo: il paese sta morendo, ci saranno generazioni di orfani perché i genitori sono morti di AIDS, l'economia rallenterá, perché non ci sará piú gente che puó andare a lavorare e produrre, i bimbi a scuola non ci andranno perché dovranno prendersi cura dei fratelli e sorelle, ormai senza genitori, i cimiteri sono pieni e non c'é piú posto dove mettere i cadaveri. E tutto questo senza che ci sia una guerra, un conflitto, una catastrofe naturale, tutto senza spargimento di sangue. La gente piano piano se ne va, scompare nel vero senso della parola, spesso in stanze buie, al riparo dagli sguardi dei vicini, e viene seppellita senza fanfare e senza clamore. E questo senza che si sappia fuori dal paese e soprattutto senza che ci sia la possibilitá per molti di avere accesso ai farmaci anti retrovirali che non salvano la vita ma ti permettono di vivere meglio e piú a lungo e magari di veder crescere i tuoi figli.
Vi abbraccio
Cat
4 commenti:
e ritorna la chiesa con i suoni no sul preservativo.
ma poi penso , quanti preservativi servirebbero? quanto costerebbero a queste persone?..se lo possono permettere, quando non hanno nemmeni i soldi per mangiare?
com'è la religione in zimbabwe?
Ogni volta che leggo i tuoi report mi rendo conto di quanto io sia ignorante riguardo alle vicissitudini del terzo mondo...grazie ancora una volta
Ciao,
I preservativi costano circa 1000 Zimb che sono al cambio ufficiale circa 10 dollari US per 3 soltanto. La gente di HIV ne sa un po', abbastanza direi, ma spesso non fa quello che dovrebbe fare oppure non puó perché magari vittima di violenza...insomma ci sono tante cose che contribuiscono alla trasmissione del virus. Qua sono quasi tutti cristiani, magari di sette strane tipo gli apostolici o i metodisti riformati, tutti gruppi che di certo non favoriscono l'uso del preservativo, tanto per capirci...
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