Sono davvero in una fase nella quale mi manca il tempo. Seriamente.
Tanto per dirvene una, oggi, per la prima volta credo da qualche anno, durante l'orario di lavoro non ho aperto internet. Pazzesco. Mi collego adesso da casa. Vi aggiorno un po'.
Per prima cosa, solleticato dal mio co-blogger, vi parlo dell'esperienza di questa mattina. Ho aderito con entusiasmo a un'iniziativa messa su dalla società per la quale lavoro, che come sapete è un'azienda chimica, in collaborazione con Trenitalia e Legambiente. In pratica: una lezione agli alunni delle scuole elementari del comprensorio sull'uso del carbonato di sodio, che serve principalmente per fare il vetro, unita al fatto che stiamo cercando di aumentare il trasporto di tutte le merci, ma soprattutto il carbonato di sodio (comunemente chiamato soda), con il mezzo su rotaia, per abbattere i costi e per inquinare meno. Visto che abbiamo un grosso cliente che ha una grossa fabbrica che dista dalla nostra più o meno 60 km, e che gli mandiamo grandi quantitativi di soda 3 volte alla settimana con 3 treni completamente dedicati, dopo una spiegazione teorica sul "rapporto" tra soda e vetro, in collaborazione appunto con Trenitalia, è stato organizzato un treno speciale con qualche vagone che usiamo normalmente per mandare soda al cliente, attaccandoci alcuni vagoni passeggeri ed invitando circa 150 alunni; il treno è partito dalla stazione del nostro paesello, proprio accanto alla fabbrica, ed è arrivato fin dentro la fabbrica del cliente, è stato mostrato lo scarico dal treno di uno dei vagoni, dopo di che il treno è tornato indietro. Legambiente si è associata all'iniziativa per invogliare all'uso del treno come mezzo alternativo ed eco-sostenibile di trasporto. Mi sono aggregato insieme ad alcuni dirigenti della mia azienda, alcuni giornalisti di una tv locale, rappresentanti di Trenitalia e delle società controllate che gestiscono i servizi merci, rappresentanti delle scuole, maestre e alunni.
Il viaggio è stato un'odissea (rispetto alla tabella di marcia abbiamo avuto un ritardo ci circa 2 ore e mezzo), e personalmente mi è servito a capire (ma già lo immaginavo) le immense problematiche del trasporto ferroviario merci, un po' meno come funziona lo scarico dal cliente, perchè non abbiamo visto granché (la disponibilità del cliente non è stata delle più grandi). Ho osservato, soprattutto. Ma durante il viaggio di ritorno, uno dei dirigenti mi ha invitato ad andare in mezzo ai bambini per rispondere ad alcune domande che pareva fossero insistenti. E' stato come essere sommerso da una sassaiola, e fortunatamente non se ne sono accorti tutti che ero a loro disposizione. Alcune domande intelligenti, altre alle quali non ero adatto a rispondere (strettamente su cose ferroviarie), ma che ho provato comunque a soddisfare (poi è venuto in mio soccorso uno di Trenitalia), altre decisamente fuori luogo (e lì capivi che il bambino in questione lo faceva solo perchè evidentemente non riceve abbastanza attenzioni in famiglia). Il massimo è stato quando un bambino mi ha chiesto se si poteva fare una foto insieme a me. Ho provato a dissimulare l'imbarazzo, e non so se ci sono riuscito. Ho capito che il mestiere dell'insegnante è difficile. Inoltre, sentirsi dare del "lei" in maniera così tambureggiante mi crea decisamente qualche problema, ma questo lo sapevo già. Il fatto che qualche bambino e qualche bambina dopo un po' siano passati al "tu" mi fa sperare di essere riuscito ad essere stato in qualche maniera confidenziale.
Voglio dire qualcosa sulla partita di ieri, Livorno-Cagliari. Delle polemiche innescate dalla contestazione dei tifosi contro la squadra livornese domenica scorsa durante la partita Livorno-Reggina ne avete sentito parlare tutti, e non ho voglia di dire niente perchè scriverei troppo. Mi va solo di dire che ieri, invece, ho assistito ad una partita di quelle che ti fanno capire, se per caso te ne fossi dimenticato, perchè ti piace il calcio. Una partita non bellissima a livello tecnico (ma nemmeno così scarsa), ma vibrante, sofferta fino al fischio finale, nervosa, intensa, emotiva, coinvolgente. Perfino il giocatore che alla fine è risultato il peggiore in campo del Livorno, Cesar, è riuscito a farmi immedesimare nella sua disperata ricerca del numero, del salto dell'uomo che lo marcava, nella sua frustrazione di sapere che fino a qualche tempo fa riusciva a fare certe cose e adesso, per una serie di fattori, gli vanno tutte storte; probabilmente, se di qui alla fine del campionato gli riuscirà anche solo un dribbling a buon fine, rivedremo un gran giocatore. E insomma, tutto questo, unito al fatto che alla fine abbiamo vinto, mi ha riempito di soddisfazione e nello stesso tempo mi ha distrutto. In macchina, tornando a casa, ero devastato dalla fatica, pur essendo stato per un'ora e mezzo a sedere. Affaticamento emotivo. Una cosa sublime.
Vi parlerò, appena avrò tempo, di un interessante articolo sul global warming e su come contrastarlo, apparso oggi sul Corriere della Sera Magazine (sapete che sono in astinenza da Repubblica, per cui compro altri giornali, compresi gli inserti), che elenca una serie di comportamenti eco-compatibili, che probabilmente scateneranno nuove discussioni nei commenti. Poi vi parlerò del nuovo film di Milos Forman, L'ultimo inquisitore - Goya's Ghosts, visto in settimana.
A presto.
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