No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080913

Almodovar d'Italia


Il seme della discordia - di Pappi Corsicato 2008


Giudizio sintetico: si può vedere


In una Napoli che pare futuristica (Centro Direzionale, architetto Kenzo Tange), si muove con flessuosa bellezza Veronica, perfetta sintesi di bellezza mediterranea e internazionale, proprietaria di una boutique e in procinto di aprire un concept store (che diavolo sarà poi). Intorno a lei ruotano la madre Luciana, che freme per avere un nipotino, il marito Mario, rappresentante di fertilizzanti sempre in giro per lavoro, l'amica del cuore Monica, gestrice di un bar, ottima cuoca (Veronica la vuole per il concept store....ma allora è un ristorante!) e madre single di 4 figli, la commessa della boutique Nike, testa tra le nuvole e aspirante ballerina, Gabriele, vigilante di quartiere, fidanzato ma innamorato di Veronica.

Mentre sia Veronica che Mario decidono di sottoporsi al test di fertilità, su insistenza della madre di lei, visto che Veronica non rimane incinta, la stessa Veronica viene aggredita, una sera mentre rientra in casa, da due balordi che le vogliono rubare l'incasso. Si difende ferendoli, poi sviene in seguito ad una testata di uno dei due, e l'intervento di Gabriele mette in fuga gli aggressori.

Poche settimane dopo, Veronica scopre di essere incinta, mentre arrivano i risultati del test di fertilità di Mario....


Liberamente ispirato al libro La marchesa di O... di Heinrich von Kleist, di cui esiste una trasposizione cinematografica, La marquise d'O... di Eric Rohmer, Corsicato mette in scena un film leggero e leggiadro, che affronta temi anche importanti, ma lo fa con un respiro soffice e soprattutto visivamente allegro e acceso. Il film è gradevole e pure divertente, ma è soprattutto l'aspetto visivo che cattura. Fotografia nitida, contrasti tra l'ambientazione futuristica e fredda architettonicamente con i colori caldi delle donne e dei vestiti, e ancora tra l'asetticità dei palazzi e la musica beat e comunque datata, il film risulta vagamente almodovariano fin dalla bellissima scena dei titoli di testa, e decisamente "femminile". Non dà risposte sulle questioni (maternità, violenze, inseminazione artificiale, gelosia) e, anzi, sembra fare di tutto per allontanare ogni riflessione sui temi, ma è un godibile divertissement molto ben girato e recitato con dignità dai vari interpreti. Menzione speciale per Caterina Murino (Veronica), di una bellezza abbagliante e decisamente niente male come attrice; nonostante, stranamente, in alcuni passaggi abbia una pronuncia che ricorda quella della Bellucci, risulta bella in modo imperfetto, rispetto ancora alla Bellucci, ma molto più attrice.
Non mi ha convinto per niente la locandina, troppo apertamente citazionista (American Beauty).

1 commento:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie