The Orphanage - di Juan Antonio Bayona 2008
Giudizio sintetico: si può perdere
Laura è cresciuta in orfanotrofio, e in fondo era felice. Diventata una donna, col marito Carlos e il figlio adottivo Simon (sieropositivo), va ad abitare nella stessa villa che faceva da orfanotrofio quand'era piccola, con l'intenzione di ristrutturarla ed aprirla di nuovo con l'antica destinazione. Simon comincia a raccontare strane storie su un gruppo di amici immaginari, e Laura non si sente tranquilla...
Spinto da critiche ottime, prodotto da Guillermo Del Toro, il film è un thriller con sfumature horror, e gioca con stereotipi di genere. Mostra poco o nulla, e tiene la tensione piuttosto alta. Il paragone con The Others è azzeccato, lo sfalsamento dei piani tra realtà e immaginazione (o meglio, suggestione) è il tema portante del film, assieme all'istinto materno. E' ammirevole l'intento di costruire una storia che impaurisca ma che tenga al centro di tutto i sentimenti.
Il problema vero di questo film è che risulta di una pallosità ai limiti dell'assurdo, la regia da cartolina non aiuta, il cameo di Geraldine Chaplin neanche; l'ottima prova di Belén Rueda (già apprezzata in Mare Dentro, era l'avvocatessa del protagonista), bella e capace (anche se, complici i primi piani impietosi, il tentativo di farla passare per 30enne risulta goffo), non riscatta lo spettatore da un'ora e quaranta minuti circa di tentativi vani di scovare una storia interessante, o anche solo un sussulto di vera paura.
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