Da Repubblica di oggi
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LA LETTERA
I nostri agenti onorano tutti i giorni la Costituzione
Caro Direttore,
leggo che Repubblica si aspettava (anche) dai vertici della Polizia segnali di fedeltà alla Costituzione. Il vertice della Polizia è uno solo. Sono io. Credo perciò di doverle una pacata spiegazione. Metterei intanto da parte il richiamo alla fedeltà alla Costituzione che è assai suggestivo mediaticamente, ma anche questione troppo seria per essere messa in discussione dalla vicenda che trattiamo. Oltre 150 anni di storia, i nostri morti e il lavoro diuturno per il bene dei cittadini di migliaia di persone sottopagate onorano la Costituzione ogni giorno. Non credo perciò che nessuno abbia bisogno di essere rassicurato sulla fedeltà alla Costituzione delle forze di polizia.
Credo invece, e sono d'accordo con Repubblica, che il Paese abbia bisogno di spiegazioni su quel che realmente accadde a Genova. L'Istituzione, attraverso di me, si muove e si muoverà a tal fine senza alcuna riserva, non attraverso proclami via stampa, ma nelle sedi istituzionali e costituzionali.
Si muove, e si muoverà, inoltre, con i fatti. Dall'inizio del mio mandato, ad esempio, mi sto adoperando per approfondire, e anche correggere, tutte le modalità di intervento "in piazza" anche avviando la costituzione della prima scuola di polizia per la tutela dell'ordine pubblico che sarà inaugurata il prossimo 3 dicembre. Abbiamo ai vertici dei reparti, investigativi e operativi in genere, persone pulite. Dal luglio dello scorso anno, io sono il loro garante e mi assumo, come ho già fatto, la responsabilità per gli errori che possano commettere.
Caro direttore, sto scrivendo l'ultimo capitolo della mia storia professionale e non lo macchierò certo per reticenza, per viltà o per convenienza.
Antonio Manganelli
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Bene, signor Capo della Polizia Manganelli Antonio, stiamo aspettando.
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