No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20111008

Rivoluzione: l'attraversamento delle Ande




Revolución: El cruce de los Andes – di Leandro Ipiña (2011)




Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: velli si che erano omini, mi’a vesti manfruiti di ora

Il Generale José Francisco de San Martín, nato a Yapeyú nel 1778 e morto in Francia nel 1850, è stato un comandante militare, eccellente stratega, fautore dell’indipendenza e dell’autodeterminazione dei popoli del Sud America, considerato dagli argentini il Padre della Patria, e che ha considerevolmente contribuito all’indipendenza non solo dell’Argentina, ma pure a quella del Cile e del Perù. Probabilmente, la più grande campagna compiuta da un esercito al suo comando, fu quella dell’attraversamento delle Ande, con l’esercito battezzato in maniera omonima (Ejército de los Andes), cominciata il 6 gennaio 1817 a Mendoza, e culminata con la vittoria di Chacabuco (nell'attuale Cile) sull’Esercito Realista il 12 febbraio dello stesso anno, data in cui nasce ufficialmente la Patria Nueva de Chile, un periodo della storia cilena, appunto.
Il film in questione, che inizia ambientato nell’anno 1880, immagina che un giornalista dell’epoca si rechi da Manuel Corvalán, uno degli ultimi sopravvissuti di quell’impresa e di quell’esercito, in quanto all’epoca era poco più che un bambino, per farsi raccontare qualcosa di più sulla figura di San Martín. Corvalán, scelto come amanuense personale del Generale in quanto tra i pochi che sapesse leggere e scrivere, vecchio, povero e infermo, rivive così, davanti ad un giornalista dapprima leggermente scocciato ed annoiato dalle divagazioni dell’anziano, l’epopea di quella campagna così importante.

Film uscito recentemente in patria, sponsorizzato finanche dalla presidenza argentina, e presentato alla Casa Rosada proprio dalla Presidenta (così viene chiamata "amichevolmente" Cristina Fernández de Kirchner) l’anno passato, in occasione del Bicentenario, Revolución è una pellicola storica interessante (soprattutto per chi ha avuto modo di ricorrere quei luoghi, e giocoforza ha sentito fare più volte il nome del Generale) quanto classica, intendendo per “classica” una forma piuttosto vista in questo tipo di film. Buona la fotografia, la messa in scena e le scene di battaglia, che ho trovato piuttosto coerenti, lodevole l’interpretazione del protagonista da parte dell’ottimo Rodrigo de la Serna (che in Italia abbiamo avuto modo di apprezzare con I diari della motocicletta, dove era Alberto Granado, e nel meno conosciuto Cronaca di una fuga – Buenos Aires 1977), ma abusata la forma, l’espediente del narratore, e manca di una revisione critica moderna, un’interpretazione meno aderente al testo storico dato per acquisito. Vi sembrerà di rivedere molti film del genere, solo con altri protagonisti. Ma, come detto, per chi anche non essendo sudamericano, sentisse una particolare simpatia per quel continente, e si interessasse un minimo alla sua storia meno recente, il film risulterà fonte di conoscenza utile.

Nessun commento: