No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20111020

tutto quello che vuoi


Todo lo que tu quieras - di Achero Manas (2010)

Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: cosa un si fa per i fillioli

Madrid. Leo, avvocato di uno studio prestigioso, benestante, ancora giovane e piacente, forma una bellissima coppia con la moglie Alicia, ed insieme hanno una figlia che sembra una bambola: Dafne. Ma Alicia soffre di una forma di epilessia che, improvvisamente, mentre si trova su una panchina in un parco con Dafne, la porta alla morte. Leo, chiamato d'un tratto ad assolvere due ruoli, di fronte all'insistenza della figlia, che non vuole arrendersi all'evidenza di aver perso per sempre la madre, nonostante sia vagamente omofobo, decide che farà, come dice il titolo, tutto quello che vuole (la figlia). E quindi, decide di cominciare a travestirsi da donna, per assomigliare ad Alicia.

Manas è un regista piuttosto tenuto in considerazione in Spagna. In effetti, mi ricordo vagamente di aver visto il suo film di debutto, El Bola, del 2000, film con assoluto protagonista un ragazzino schiavizzato dal padre, e di averlo apprezzato. Perso il suo secondo lungometraggio, Noviembre, mi sono trovato davanti questo terzo film perché il protagonista, Juan Diego Botto, è un attore che apprezzo molto. Il film in questione è coraggioso, seppur non privo di difetti, ma va apprezzato almeno per l'intenzione.
Diversi i temi sul piatto, dal travestitismo all'omofobia, dall'esagerata attenzione riservata ai figli alla perdita, Todo lo que tu quieras è un film che viaggia a scatti, piacevole e spiazzante a tratti, telefonato, retorico e prevedibile in altri, con alcune soluzioni ingiustificabili che lo allontanano dall'eccellenza, ma rimane un lavoro senza dubbio fuori dagli schemi.
Anche le prove del cast lasciano qualche dubbio. Botto, nei panni di Leo, rilascia una prova tutto sommato apprezzabile, ma l'ho visto più in parte altre volte. La bambina, Lucia Fernandez, è abbastanza odiosa; anche José Luis Gomez (Alex) e Najwa Nimri (Marta), le "spalle" con più minutaggio, sono da giudicare senza infamia e senza lode.
Premiato per le intenzioni, e per la spavalderia, meno per la riuscita.

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