Breaking Bad – di Vince Gilligan – Quarta Stagione (13 episodi; AMC) - 2011
Dopo il “fattaccio” con cui terminava la terza stagione, Gus tenta di rompere il sodalizio tra Walt e Jesse. Jesse, più manipolabile, ha spesso dei dubbi; ma Walt non molla. Skyler, ormai completamente rappacificata con Walt, inizia a pensare come reinvestire tutto il denaro.
Guardate bene la locandina che accompagna questa recensione, o presunta tale. Confrontatela con una qualsiasi delle espressioni di Bryan Cranston/Walter White nella prima serie. Quasi non si riconosce. Il succo vero è tutto qui, e se andata a riprendere le recensioni delle tre serie precedenti, forse vi sarà tutto più chiaro. La spirale continua, la discesa agli inferi è ormai inarrestabile. Quel che era bianco adesso non è grigio, ma proprio nero. Ed il finale di stagione, che potrebbe benissimo essere un finale di serie (ma non lo sarà: sono già state annunciati altri 16 episodi, che addirittura potrebbero essere divisi in due serie), lascia solo una domanda, terribile tra l’altro, nello spettatore: dove può arrivare, adesso, il protagonista?
Poco altro da aggiungere, ad una grande serie, che rasenta la perfezione per sceneggiatura, fotografia, tecnica di ripresa, e un grande, grandissimo cast nella sua interezza, e che avvince lo spettatore.
Attendiamo fiduciosi i prossimi fuochi d’artificio.
Dopo il “fattaccio” con cui terminava la terza stagione, Gus tenta di rompere il sodalizio tra Walt e Jesse. Jesse, più manipolabile, ha spesso dei dubbi; ma Walt non molla. Skyler, ormai completamente rappacificata con Walt, inizia a pensare come reinvestire tutto il denaro.
Guardate bene la locandina che accompagna questa recensione, o presunta tale. Confrontatela con una qualsiasi delle espressioni di Bryan Cranston/Walter White nella prima serie. Quasi non si riconosce. Il succo vero è tutto qui, e se andata a riprendere le recensioni delle tre serie precedenti, forse vi sarà tutto più chiaro. La spirale continua, la discesa agli inferi è ormai inarrestabile. Quel che era bianco adesso non è grigio, ma proprio nero. Ed il finale di stagione, che potrebbe benissimo essere un finale di serie (ma non lo sarà: sono già state annunciati altri 16 episodi, che addirittura potrebbero essere divisi in due serie), lascia solo una domanda, terribile tra l’altro, nello spettatore: dove può arrivare, adesso, il protagonista?
Poco altro da aggiungere, ad una grande serie, che rasenta la perfezione per sceneggiatura, fotografia, tecnica di ripresa, e un grande, grandissimo cast nella sua interezza, e che avvince lo spettatore.
Attendiamo fiduciosi i prossimi fuochi d’artificio.
2 commenti:
Sai Ale che ho scritto la mia rece
(programmandola per domani)come
d'abitudine senza leggere la tua,
per evitare condizionamenti.
Nonostante questo ci sono un paio
di analogie nella "lettura" di BB.
Tra di esse,
anch'io avevo scritto che il finale di stagione
poteva essere finale di serie, ma
l'ho rimosso per evitare accuse di
plagio.
Bella lì sindaco.
:)
potrebbe diventare una guerra
se tu non avessi qualche secolo di svantaggio......
:))
Posta un commento