No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20111021

avemaria



Ave Mary. E la Chiesa inventò la donna – di Michela Murgia (2011)

Mi è venuto in mente più volte Kevin Smith e il suo Dio femminile, interpretato da una saltellante Alanis Morissette, in Dogma, durante la lettura di questo nuovo libro dell’autrice di Accabadora.
Michela Murgia è personaggio simpatico e intelligente, almeno ai miei occhi, e non parla (o scrive) mai a caso. Ex animatrice di Azione Cattolica, si autodefinisce una “credente organica, non marginale”, e in queste poche pagine, assemblate come una serie di riflessioni personali, riflette sulla figura della Madonna, di Eva, e di conseguenza, sulla figura della donna voluta dalla Chiesa, soprattutto quella recente.
Nonostante qualche critica, che mette in dubbio la necessità di un libro così esile e personale, ho letto con interesse Ave Mary, seppure in alcuni passaggi necessiti di una certa attenzione. L’autrice possiede l’ironia necessaria, ed ho trovato interessanti e condivisibili i suoi ragionamenti, sul volere neppure troppo celato, da parte della Chiesa, di avere una donna sottomessa, seppure in maniera light rispetto a convinzioni di altre religioni a caso, e sul conseguente adeguamento della società occidentale. Condivisibili, e sempre dolorosi, anche gli allacci con le motivazioni delle violenze diffuse sulle donne, soprattutto quelle all’interno della famiglia.
Credo che sia sempre il caso di porre attenzione a segnali che portano a tali conseguenze. Magari sarò anche un sempliciotto, ma la penso così.

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