Strange Mercy – St. Vincent (2011)
Ve lo dico subito, senza perdere tempo: probabilmente il disco più fresco e sorprendente dell’anno 2011. Oh. Questa signorina, all’anagrafe Annie Erin Clark, nata a Tulsa, Oklahoma, e cresciuta a Dallas, Texas, è multistrumentista, ha fatto parte dei Polyphonic Spree, e della band di Sufjan Stevens. Questo è il suo terzo disco, e mi appresto a recuperare i suoi due precedenti, da quanto mi ha lasciato senza fiato questo Strange Mercy. Bjork più Joan As Police Woman più Tori Amos. Potrei cavarmela così, e sono sicuro che ascoltandola, mi dareste ragione (e naturalmente, trovereste altre influenze/somiglianze/similitudini).
Voce meravigliosa, per estensione, padronanza, timbro, sicurezza; ma non solo. Un songwriting incredibilmente maturo, pezzi che ti prendono per mano e ti trasportano in un mondo magico. Ti accarezzano fino a farti sanguinare. Questa ragazza ha un potenziale devastante.
Mi è difficile segnalarvi qualche pezzo che preferisco agli altri. Probabilmente Champagne Year, l’inizio mi fa accapponare la pelle; l’apertura e la chiusura, Chloe In The Afternoon e Year Of The Tiger, Dilettante, dove sembra Joan As Police Woman remixata, ma, credetemi, questo disco è pieno di perle straordinarie. Elettronica di qualsiasi tipo, rock, musica da camera. Una quantità spropositata di sfumature.
Disco da non mancare, per nulla al mondo. Mi raccomando.
Ve lo dico subito, senza perdere tempo: probabilmente il disco più fresco e sorprendente dell’anno 2011. Oh. Questa signorina, all’anagrafe Annie Erin Clark, nata a Tulsa, Oklahoma, e cresciuta a Dallas, Texas, è multistrumentista, ha fatto parte dei Polyphonic Spree, e della band di Sufjan Stevens. Questo è il suo terzo disco, e mi appresto a recuperare i suoi due precedenti, da quanto mi ha lasciato senza fiato questo Strange Mercy. Bjork più Joan As Police Woman più Tori Amos. Potrei cavarmela così, e sono sicuro che ascoltandola, mi dareste ragione (e naturalmente, trovereste altre influenze/somiglianze/similitudini).
Voce meravigliosa, per estensione, padronanza, timbro, sicurezza; ma non solo. Un songwriting incredibilmente maturo, pezzi che ti prendono per mano e ti trasportano in un mondo magico. Ti accarezzano fino a farti sanguinare. Questa ragazza ha un potenziale devastante.
Mi è difficile segnalarvi qualche pezzo che preferisco agli altri. Probabilmente Champagne Year, l’inizio mi fa accapponare la pelle; l’apertura e la chiusura, Chloe In The Afternoon e Year Of The Tiger, Dilettante, dove sembra Joan As Police Woman remixata, ma, credetemi, questo disco è pieno di perle straordinarie. Elettronica di qualsiasi tipo, rock, musica da camera. Una quantità spropositata di sfumature.
Disco da non mancare, per nulla al mondo. Mi raccomando.
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