No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121106

Compostela

Pubblico un breve resoconto che l'amico Buzz ha voluto gentilmente condividere, così come sempre mi segnala robe interessanti. So che altri di voi ci stanno pensando.

Il mio Cammino di Santiago

Walk This Way
di Andrea Turchi

Difficile parlare di una esperienza come il Cammino di Santiago.
Io sono andato per motivi non religiosi, forse più spirituali e per mettermi alla prova. Sentivo che non potevo aspettare cinquanta e più anni per provare questa esperienza. Ero allenato e andava fatta, adesso. Alcune persone mi hanno stimolato a farla. E con tutte le mie ansie sono partito.
Ho camminato 720 km da Saint Jean du Port (Francia), fino a Santiago di Compostela (Spagna) ed ho impiegato 30 giorni.
Non è stata una passeggiata, ho durato molta fatica, sia nel camminare, sia nel cercare di riposare durante la notte.
Mi sono sudato ogni tappa, ogni arrivo all’ostello successivo.
Nella testa ho ancora i bellissimi paesaggi incontrati, le albe sul cammino, la somiglianza di alcuni panorami con la mia Toscana. L’incredibile varietà di posti visti, la verde Galizia, la monotona Meseta, i faticosi Pirenei.
I miei occhi si sono posati sulle architetture delle cattedrali di Burgos, Pamplona (la città tanta cara a Hemingway), Leon e la piccola Puente La Reina.
Ripenso ancora alla facilità dei rapporti personali, il modo con cui si parla con gli altri e ci si racconta, con cui ci si conosce senza le solite barriere della vita quotidiana (estrazione sociale, soldi, macchine). La strada è la solita, la fatica è la stessa. Si condividono le piccole cose , una mela, un biscotto, quel poco che riusciamo a portare nello zaino.
Si condividono i Sorrisi.
E’ proprio vero: il viaggio non lo fanno i monumenti che vedi, ma gli incontri con le persone.
Nelle tue spalle hai solo l’essenziale, uno zaino con poche cose ma sempre troppo peso.
Il cammino di un mese, porta ad un cambiamento dei tuoi ritmi quotidiani, abbandoni le certezze della vita di sempre, dove c’è l’eccesso di tutto, stacchi completamente dal lavoro, dalle gabbiette mentali della vita reale.
Sono stati 30 giorni colmi di cose, incontri, emozioni, stanchezze, tanto che, mi sembra di essere stato via un anno.
Secondo me, il cammino è un’occasione, occasione di conoscenza verso se stessi e di misura con i propri limiti.
Sono partito da solo, con uno zaino carico delle mie ansie, ma con lo scorrere del tempo le insicurezze hanno lasciato il posto alla Serenità del cammino.
Adesso, quando ripenso a cosa ho fatto, sono molto fiero di me stesso.
Che bella esperienza.
Penso già al prossimo cammino.

2 commenti:

giulia ha detto...

due anni fa ne ho fatto quasi metà (causa mancanza di giorni di ferie)...un'esperienza incredibile,fatta proprio di condivisione e incontri sempre inaspettati. Indimenticabile,prima o poi va finito! :-)

Anonimo ha detto...

Giulia cerca di finirlo...cerca le ferie..ne vale la pena!

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